
Da un paio di mesi è ben visibile a Milano, sui tram e nelle stazioni della metropolitana, la campagna pubblicitaria “My Work at Home” messa in atto da Cardex.
E’ un messaggio positivo che parla di home office e rimanda a una nuova formula ibrida di “Shop on Line” che non rinuncia però al fondamentale rapporto diretto con il cliente.
In questa intervista, l’arch. Pietro Carullo, owner di Cardex, spiega come è nata questa iniziativa e come cambia la distribuzione.
La comunicazione “My Work at Home” ha riscosso grande successo e dimostra l’importanza di sapersi innovare, soprattutto in un momento di cambiamenti e di crisi come quello che la pandemia ha generato.
Le ambientazioni utilizzate per questa campagna sono piacevoli, luminose, accoglienti; trasmettono quel senso di comfort e serenità che ognuno vorrebbe vivere nella propria postazione home office.
Aprendo il sito si scoprono sedie Herman Miller in offerta a prezzi estremamente vantaggiosi, ma l’acquisto non avviene attraverso la consueta formula dell’e-commerce crudo e spersonalizzato.
La formula implementata da Cardex utilizza il web per raggiungere in modo virtuale il cliente, ma avvalora il rapporto reale e personalizzato con l’home worker.
Come è cambiato il mercato dopo la pandemia e perchè avete messo in atto questa campagna pubblicitaria, inconsueta per l’office furniture?
Abbiamo più volte parlato di come il corona virus abbia cambiato i nostri modi di vivere e di lavorare. Da quasi 1 anno milioni di lavoratori si sono dovuti adattare a uno Smart Working che ha in realtà privilegiato esclusivamente la casa come ambiente di lavoro alternativo all’ufficio.
Sappiamo però che la postazione di lavoro domestica deve dotarsi di alcuni prodotti per non diventare dannosa per la salute.
Per questo abbiamo voluto comunicare agli Home Worker milanesi che gli elementi fondamentali per una workstation ergonomica sono quattro: il tavolo, la sedia, l’illuminazione ed eventualmente anche il porta monitor.
Molte ricerche concordano che tra questi la sedia è l’elemento più importante, dunque proprio su questo prodotto abbiamo focalizzato la campagna “My Work at Home” iniziata lo scorso dicembre, che propone sedie di altissima qualità a prezzi molto vantaggiosi.
Però avete scelto questa soluzione di e-commerce “moderato”… Come mai le sedie non si possono acquistare con un semplice click?
Ci è sembrato importante raggiungere una più larga fascia di utenza e, attraverso internet, mostrare l’ampiezza della gamma e offrire l’opportunità di acquistare una sedia da lavoro anche attraverso il nostro sito. Però non ci è sembrato opportuno puntare sull’e-commerce troppo spinto. Crediamo che sia importante mantiene il rapporto tra dealer e cliente.
Le sedie hanno bisogno di essere spiegate all’utente?
Sì, per quanto user friendly, le task chair di Herman Miller che stiamo proponendo hanno una serie di variabili e dettagli tecnici che devono essere spiegati.
Per esempio la tipologie di ruote in base ai diversi materiali del pavimento, i tipi di oscillazione in base al peso.
Queste sedie sono macchine complesse e facili da usare, ma è necessario spiegare come funzionano per poterle utilizzare in modo adeguato e trarre tutti i vantaggi dalle loro performance.
Molte volte, durante i servizi di post vendita nelle grande aziende, abbiamo verificato che le sedie da noi fornite venivano usate in modo improprio e solo in minima parte si utilizzavano le prestazioni che offrivano.
Dunque bisogna conoscere la sedia da lavoro, non solo per scegliere quella più adatta, ma anche per personalizzarla come qualcosa da indossare?
Esattamente, ogni corpo è diverso, per questo è importante che le persone possano provare la sedia più adatta alla propria corporatura e alla propria attività. E il venditore deve spiegare le performance della sedia affinché venga usata in modo adeguato.
Per questo motivo l’approccio ibrido -dove ci sono web ed e-commerce- ma c’è anche la competenza e professionalità del venditore ci sembra sia la strada vincente.