
In questi giorni si parla tanto di Emma, il manichino che rispecchia in scala 1:1 come saremo tra 20 anni se continueremo a lavorare con workstation inadeguate.
Questa inquietante collega virtuale, è il frutto di un’indagine svolta per Fellowes da William Higham, futurista comportamentale, insieme a un gruppo di ergonomi ed esperti di salute e benessere sul lavoro.
Ma siamo ancora in tempo prima che questi danni diventino permanenti!
Il movimento è la medicina miracolosa che che può prevenire questa terrificante trasformazione. Ecco cosa si può fare.
Scarica qui gratis il report integrale della ricerca.
L’indagine promossa da Fellowes, multinazionale delle soluzioni per ufficio, è stata svolta nel Regno Unito, ma i risultati emersi sono purtroppo validi anche negli altri Paesi europei.
Lavorando in media 6 ore al giorno in ufficio, la cattiva salute dell’ambiente di lavoro influisce negativamente sul 90% delle persone intervistate e il 70% ricorre ai farmaci per tentare di risolvere dolori e vari tipi di malessere.
I dolori più frequenti riguardano bruciore agli occhi (50%), mal di schiena (49%) e mal di testa (48%).
Non ci sorprende quindi che Emma abbia un colorito malsano e occhi arrossati per le troppe ore trascorse in ambienti illuminati artificialmente e il naso è gonfio e con tanti peli a causa della scarsa qualità dell’aria indoor.
Ma il principale colpevole è la sedia!
Facciamo poco movimento, stiamo seduti per troppe ore consecutive (in ufficio, ma anche sui mezzi d trasporto) e questo cambierà il nostro aspetto fisico: schiena curva a causa della postura scorretta che assumiamo alla scrivania, con conseguenti dolori di schiena; muscoli delle gambe privi di tonicità, caviglie gonfie, vene varicose e cellulite a causa della cattiva circolazione sanguigna.
Emma soffre anche di stress e questo può causare eczemi e altre malattie della pelle.
Per non parlare dei problemi allo stomaco e all’apparato digestivo dovuti alla scarsa qualità dl cibo nelle mense aziendali e al tempo troppo scarso dedicato al pranzo.
Ancora più allarmanti sono le considerazioni del dr Frank Emrich, esperto tedesco di medicina del lavoro, CEO di Scalefit e membro rispettato dell’Institut fur Biomechanik und Orthop-die a Koeln:
“I problemi di salute più comuni in ufficio oggi sono l’inattività fisica e la tensione fisica asimmetrica, specialmente durante le telefonate o la digitazione. Questi possono tutti portare a processi degenerativi che influenzano muscoli, articolazioni, dischi, nervi e tendini, e possono causare dolore e danni ai tessuti.
La mancanza di movimento può portare alla degenerazione muscolare. I movimenti troppo caricati, come il clic del mouse, possono causare.”
Non solo i nostri corpi stanno iniziando ad atrofizzarsi, si stanno accelerando i disturbi muscolo-scheletrici , le malattie cardiache, il diabete e forse anche il cancro.
E’ sempre più evidente anche l’impatto sulla nostra salute mentale: ansia, depressione, perdita di memoria e ”infobesity” (sovraccarico di dati) “l’impressione di un’urgenza permanente, il dover gestire costantemente una moltitudine di cose, la fusione tra lavoro e vita personale; tutti questi elementi creano impatti negativi come il burnout.“
Impatto sulle future generazioni?
Il dottor Emrich sostiene che un comportamento negativo regolare può “alterare” permanentemente la forma del corpo:
“Può accorciare i muscoli della coscia. Il corpo può contrarsi in molte aree creando una forma più compatta e una schiena arrotondata.
I movimenti ripetitivi possono creare infiammazione a lungo termine di mani, dita e polsi. Gli individui potrebbero avere deficit di mobilità permanente nei fianchi o nelle spalle e potrebbero trovare più difficile stare in piedi.”
Diversi studi scientifici suggeriscono che gli esseri umani sono ancora in evoluzione e che il cambiamento evolutivo sta subendo un’accelerazione.
Siamo ancora in tempo prima che questi danni diventino permanenti!
La ricerca mostra le evidenze dell’impatto negativo che i nostri stili di lavoro hanno sul fisico, ma siamo ancora in tempo per modificare Ways Of Working dannosi per le persone ed economicamente costosissimi per le aziende e per il sistema sanitario.
Lo smart working e ambienti basati sull’activity based working che prevedono diverse tipologie di workstation in base alle attività svolte, per esempio, inducono le persone a camminare per spostarsi dall’una all’altra.
Si possono anche incentivare riunioni in movimento che, come sapevano i peripatetici, aiutano anche a pensare.
Prevedere aree per lo svago per il relax spazi all’aperto come terrazzi e giardini che possono essere utilizzati che outdoor office.
E’ fondamentale fare pause regolari e non stare tropo tempo con lo sguardo fisso al computer.
E allora benvengano le scrivanie sit-stand che ci permettono di cambiare posizione in tempo reale, meglio ancora quelle più evolute che tramite app ci ricordano quando è il momento di alzarci e muoverci.
Anche le nuove generazioni di sedie, dotate di meccanismi evoluti e capaci di assecondare i movimenti naturali del corpo, sono utili per evitare la fissità della postura.
Le nuove tecnologie potranno aiutarci: sì alla realtà aumentata.
Nuovi stili di lavoro agile e approcci verso lo smart office sono le priorità, ma il dr. Emrich ritiene che le anche le nuove tecnologie offriranno soluzioni utili: “Cerchiamo di aumentare il lavoro basato sulla realtà aumentata! Strutture di dati e ologrammi 3D utilizzando dispositivi di input a mani libere e a controllo vocale.
Forse anche, nel tempo, sbarazzarsi del computer. Certamente, occorre liberarci dalla convinzione che le informazioni devono essere immesse digitando. Perché non trovare modi per “afferrare” i dati nello spazio virtuale? Meno usiamo una tastiera, minore è il problema.”
Servono cambiamenti radicali.
Esistono obblighi di legge (Direttiva EU 90/270/EEC) ma queste direttive appaiono insufficienti, obsolete e inadatte ad affrontare la complessità delle problematiche generate da stili e ambienti di lavoro “sbagliati” che rischiano di produrre più danni di quanti ne abbia provocati il lavoro in fabbrica.
Gli enti preposti saranno in grado di prendere provvedimenti con urgenza?
Un appello va anche agli imprenditori anche perchè adottino stili di lavoro più agili, finalizzati al benessere dei dipendenti, invitino i dipendenti a fare scelte più salutari: per esempio salire le scale invece di prendere l’ascensore, organizzare sessioni di ginnastica, non saltare i pasti, erroneamente considerata una scelta a favore della produttività.
E investire in ristoranti aziendali con un buon livello di qualità è certamente un’ottima scelta.
Identificare i problemi in agguato e le “zone di pericolo” non ha solo lo scopo di spaventare, ma quello di intervenire prima possibile e trovare la soluzioni adeguate.