
Lo scenario contemporaneo degli spazi ufficio, vede sempre più aumentare l’importanza di quelli che vengono definiti spazi “altri”, “in-between” rispetto alle postazioni di lavoro tradizionali. Aree che attengono alla dimensione dell’accoglienza, a quella sociale, relazionale, ludica, di intrattenimento e, in generale, di servizio alla persona e alle sue esigenze globali durante il suo permanere, per tempi brevi o prolungati, all’interno di un ufficio sempre più organizzato per activity setting. Oppure che definiscono piccoli territori di privacy.
L’attenzione verso questi spazi “terzi” è sottolineata dai più interessanti casi di uffici contemporanei e va rafforzandosi. Nei giorni scorsi Sedus ha dedicato una giornata di workshop a questo tema (ne parleremo nel prossimo numero di WOW!).
La loro qualità, ovviamente complementare a quella delle postazioni di lavoro, appare sempre più strategica per l’identità corporate, ma anche per una migliore “qualità esperenziale” relativa allo stile di vita -e non solo di lavoro- in ufficio sia per i dipendenti che per gli ospiti temporanei.
Tutto ciò concorre positivamente alla fidelizzazione delle persone nei confronti del proprio luogo di lavoro e della propria azienda.
Anche al Salone Ufficio erano presenti diversi esempi di arredi non tradizionali, concepiti per aree-in between e che integravano non solo diverse nuove funzioni per rispondere alle nuove modalità lavorative, ma anche la variabile tempo.
Un passo oltre la polifunzionalità, piuttosto una sensibilità verso un dinamismo che nel workplace diventa una costante imprescindibile e che in molti casi genera tipologie di arredi ibridi.
Una sensibilità che rende inadeguata anche la staticità tipica della scrivania che nelle più evolute versioni diventa regolabile in altezza e personalizzabile.
Interessanti riflessioni progettuali su tema degli “In-between spaces” sono emerse anche nel corso del convegno “Office Design: oltre le postazioni di lavoro” che si è svolto il 16 aprile presso l’Agorà de La Passeggiata (a cura della Scuola del Design- Dipartimento di Design e Consorzio Polidesign del Politecnico di Milano). All’incontro coordinato e moderato da Francesco Scullica, professore associato presso la Scuola del Design del Politecnico di Milano sono intervenuti:
Giorgio Dal Fabbro, co-direttore corso Office Design- Polidesign, Michele Dell’Orto, sales engineer Linak Italia, Jacopo Della Fontana, Progettista titolare D2U, Silvia Piardi, direttore del dipartimento di Design del Politecnico di Milano, Marco Predari, architetto, presidente Assufficio, Renata Sias, progettista e direttore WOW!Webmagazine, Silvia Tieghi, progettista D2U (design to users), Milano.
Didascalie
1,Steelcase Brody WorkLounge. Fornisce un elevato comfort, è dotato di tecnologia brevettata LiveLumbar per una postura lounge ergonomica. La superficie di lavoro regolabile mantiene il PC al livello degli occhi, riducendo sforzo del collo e delle spalle.
2, Prooff #008 StandTable design Ben van Berkel, UNStudio. Un tavolo dinamico che aiuta le persone a connettersi.
3, Zanotta, Shoji, design LucidiPevere. Paravento rivestito in tessuto con mensola consolle.
4, Mascagni, Trés. Sistema di pannelli in legno curvato e forato per aumentarne la fonoassorbenza.
5, True Design, Pincettes, design Luciano Dell’Orefice. Una collezione di pannelli divisori che garantiscono privacy senza rinchiudere troppo l’utilizzatore.
6, Quinze & Milan, Skew, design Kazumi Okamoto. Seduta modulare, flessibile, versatile, amputabile all’infinito.
7, Materia (Kinnarps Group),Couture,design Marie Oscarsson. Arredi flessibili, con dettagli tessili. La superficie di base può essere equipaggiata con vari elementi per creare divani, tavoli e divisori.
8, Ares Line, Privée, design Progetto CMR. Sistema di architettura per interni, modulare e multifunzionale, che permette di creare oasi di privacy in spazi pubblici,