
Si chiama Welcome, feeling at work il poetico e visionario workplace ideato da Kengo Kuma per Europa Risorse.
Una invitante cascata di verde perfettamente integrata nella natura circostante del Parco Lambro (area ex Rizzoli) a Milano. Un esempio di architettura organica dalla spiccata orizzontalità, eco-sostenibile e biofilica, dove il legno e la vegetazione sono protagonisti, con requisiti tecnologici ultra sofisticati e zero emissioni di CO2.
Questo ambizioso progetto propone “un modello di ambiente di lavoro che promuove l’innovazione aziendale a favore della sostenibilità”, è finanziato da un fondo gestito da PineBridge Benson Elliot e sarà completato nel 2024.
Oltre 50.000 mq, strutturati in sei corpi flessibili, stratificati, ruotati, intrecciati tra loro e inondati di luce naturale, che digradano come anfiteatri naturali verso il Parco: così si presenta Welcome.
Alla conferenza organizzata in occasione dell’apertura del cantiere, Antonio Napoleone, presidente Europa Risorse, ha presentato con orgoglio questo progetto evidenziando che la sostenibilità è ormai un dovere morale per il real estate. Ma Zero emission e certificazioni platinum LEED e WELL sono state il punto di partenza per “andare oltre e contribuire a ricreare il giusto equilibrio tra persone e natura”.
“Rendere le giornate di lavoro più vivibili alle persone” è l’obiettivo più nobile che questo progetto vuole raggiungere.
Anticipando la visione emergente del workplace post pandemico, il progetto Welcome offre luce naturale, controllo dei rumori, una facile circolazione e ampi spazi interni ed esterni perfetti per incontri in sicurezza, interazione e nuovi ways of working, ma invita anche al movimento, al mangiare sano e rivela tante altre attenzioni per la persona.
Per dare vita a questa architettura che senza dubbio passerà alla storia, nata sotto il segno della biofilia, è stato scelto uno tra i maggiori interpreti dell’architettura organica: lo studio Kengo Kuma and Associates infatti, da sempre utilizza materiali naturali e innovativi, in particolare il legno con funzione strutturale, per realizzare edifici che si fondono armonicamente nel contesto della natura circostante.
Il nuovo edificio, che evoca una cascata verde, riqualificherà una zona industriale, oggi abbandonata, posta al margine dell’ampio Parco Lambro (progettato nel 1936 dall’ arch Enrico Casiraghi), sarà facilmente raggiungibile anche con i mezzi pubblici e diventerà un catalizzatore capace di riunire persone e natura, per ottenere una migliore qualità di vita e di lavoro e di connettere la natura con l’identità urbana milanese.
Per questo Yuki Ikeguchi, partner di Kengo Kuma Ass. che ha seguito il progetto, parla di “Un approccio urbano biofilico che riporta vita in città.
L’avvio di una nuova era in cui l‘architettura green interviene per ridefinire l’orizzonte urbano, incrementare la qualità dello spazio cittadino e migliorare le attività pubbliche dell’area. Si favorisce così creatività e innovazione nella vita lavorativa e non solo.
Gli elementi naturali nell’architettura, come vegetazione, luce, aria e legno stimolano i sensi e fanno la differenza sul posto di lavoro, sullo stile di vita e migliorano la salute fisica e mentale, oltre che la produttività.”
“Di grande importanza per noi era che il progetto fosse realizzato nel rispetto della natura, utilizzando quindi materiali a bassa emissione di anidride carbonica e riteniamo che questo aspetto sarà imprescindibile anche per i futuri inquilini dal momento che la pandemia ha accelerato una tendenza già in atto prima del covid con un sempre maggior numero di società diventate consce dell’impatto ambientale del design dei loro uffici” ha dichiarato Leopoldo Andreis de Gregorio, principal Heed of Italy PineBridge Benson Elliot, che ha sottolineato come “L’eccellenza progettuale è da sempre un aspetto di fondamentale importanza in tutti i progetti di sviluppo portati avanti da PineBridge Benson Elliot nell’intento di creare immobili duraturi nel tempo e di altissima qualità”.
Il progetto architettonico
Il primo impatto è quello di rigogliosi giardini pensili, di trasparenze, di interconnessione tra esterno e interno, questo grazie all’utilizzo di tre materiali strutturali, coniugati in maniera sinergica per generare un’architettura naturale e contemporanea: in vista solo acciaio e legno mentre il calcestruzzo è usato per le fondamenta e l’interrato.
Salute e benessere delle persone con target di certificazione Well Platinum; efficienza energetica Leed Platinum; rispetto delle linee guida anti COVID19 (Ashrae, Rheva, Aicarr e Rapporto ISS); applicazione dei concetti di economia circolare per la scelta dei materiali da costruzione e del loro utilizzo; nessun combustibile fossile; resilienza ai cambiamenti climatici per un futuro clima-neutro.
Zero emissioni CO2, pannelli fotovoltaici, energie rinnovabili, controllo dei consumi, recupero dell’acqua, il verde e le specie endemiche come parte integrante del progetto architettonico, scala umana e sensoriale sono solo alcuni degli elementi che andranno a caratterizzare Welcome.
Un progetto connettivo tra il paesaggio e le varie entità urbane adiacenti (area Rizzoli), che contrappone alla verticalità esistente l’accessibilità e la permeabilità, e si propone di rigenerare un contesto ad oggi ritenuto periferico.
Al suo interno saranno ospitati spazi ufficio e coworking, auditorium, hall riservate agli incontri di lavoro, ma anche ristoranti e lounge, negozi, un supermercato, un’area wellness, location per mostre ed eventi temporanei.
Pubblico e privato, lavoro e tempo libero, indoor e outdoor si fondono e sono connessi da una Piazza, ricca di vegetazione e circondata da morbide colline; le Corti open air, destinate al lavoro informale e agli incontri; le Terrazze, concepite come estensioni degli spazi esterni, che ospiteranno orti, giardini fioriti, camminamenti; le Serre, che si declineranno come luoghi speciali di lavoro, ma anche di intrattenimento e svago, luoghi per le mani e per la mente.
Non solo “un progetto iconico che si pone l’obiettivo di creare uno spazio di forte identità e visibilità”, ma anche un sito accessibile e permeabile; un luogo di lavoro, incontro, scambio, benessere delle persone e del pianeta, interprete della città verde e iperconnessa del futuro.