
La tendenza delle scrivanie regolabili in altezza sta decisamente prendendo piede anche in Italia. Lo confermano alcune tra le aziende estere che da anni le producono e propongono anche sul mercato italiano e le aziende italiane che, registrando questa nuova esigenza del mercato interno, hanno inserito nel proprio catalogo anche sit-stand desks.
Anche se con un notevole ritardo rispetto ai Paesi del nord Europa, i vantaggi per la salute delle scrivanie regolabili in altezza, che sono già stati oggetto di precedenti articoli, finalmente sono riconosciuti anche in Italia; lo dimostra l’andamento del mercato e lo conferma Linak, azienda leader nella produzione di “attuatori lineari elettrici” (ovvero i dispositivi di regolazione in altezza per scrivanie sit-stand).
Nelle foto attuatori lineari Linak
Quanto può costare a un produttore di arredi dotare una scrivania di meccanismo di regolazione?
Lo chiediamo a Linak che, a titolo indicativo ci fornisce il prezzo della colonna auto-portante maggiormente utilizzata nel settore ufficio (serie DL) “Il prezzo di 1 kit a 2 colonne in parallelo, utilizzato per la scrivania standard a due gambe, varia da meno di 300 a 350 euro. Il kit è comprensivo di centralina di controllo, pannello di comando e cavi per il normale funzionamento. Questo è il prezzo per una singola scrivania, ma naturalmente vengono applicati sconti in base alle quantità ordinate.
Per approfondire questa tendenza abbiamo qualche domanda a quattro aziende, con caratteristiche diverse tra loro, che offrono questo tipo di scrivania: Kinnarps, Estel, Sedus, Emme Italia.
Nelle foto scrivanie regolabili Sedus.
Tutte hanno registrato un aumento delle vendite di questo tipo di prodotti anche se con percentuali diverse che variano dal +10% al +30%.
Emblematico il caso di Sedus che dal 2,5% del 2014 è cresciuta in meno di due anni al 30% sulla percentuale delle scrivanie vendute.
Per anni per Kinnarps è stato difficile spiegare alla casa madre in Svezia che il mercato italiano non capiva questo prodotto, paradossalmente, anche i grandi clienti che all’estero utilizzavano scrivanie regolabili, in Italia le consideravano superflue.
In Italia oggi possiamo finalmente parlare di un “cambiamento culturale”.
Nelle foto scrivanie regolabili Kinnarps.
Come nota Sedus, se qualche anno fa la parola Ergonomia era associata quasi esclusivamente alla regolazione della sedia operativa, ora si inizia a diffondere il concetto di “postazione di lavoro ergonomica” che include anche la regolazione del piano scrivania, non solo per soddisfare il percentile di bassa statura o di alta statura nelle configurazioni desk sharing, ma soprattutto perché cresce l’attenzione verso il benessere del dipendente e c’è consapevolezza che alternare postura assisa e in piedi è salutare.
Nelle foto scrivanie regolabili Estel.
Estel per esempio sta consegnando per i nuovi uffici di un grande gruppo bancario solo scrivanie con queste caratteristiche.
Emme Italia, stimolata da questa tendenza, non solo ha messo in produzione tavoli regolabili, ma anche creato il sito dedicato scrivanieregolabili.it registrando un aumento esponenziale dei contatti.
Nelle foto scrivanie regolabili Emme Italia.
Ora veniamo al punto che lo studio di Gensler ha indicato tra gli svantaggi: i costi.
In percentuale, la regolazione elettrica quanto aumenta il costo rispetto alla scrivania fissa?
Le percentuali variano tra le aziende che abbiamo interpellato: per una scrivania standard 160 x 80 cm il meccanismo di regolazione elettrico incide del 38% per Kinnarps, ma il prezzo può anche raddoppiare per Emme Italia e Sedus.
In sintesi quanto può costare una buona scrivania dotata di regolazione elettrica?
Da 700 a 900 euro circa la scrivania di Kinnarps.
Da 1000 a 1500 euro il modello Conform di Emme Italia.
Da 1000 a 1700 euro Sedus.
Da 1300 euro in su Estel.
Prezzi indicati sono quelli di listino IVA esclusa per una scrivania senza accessori.