
Introdotto nel 2011 in Italia, dapprima presso l’headquarter milanese con il coinvolgimento delle funzioni centrali, il progetto Siemens Office offre la possibilità di lavorare ovunque senza obblighi di orario. Un radicale cambiamento culturale per i circa 1.700 collaboratori di Siemens su tutto il territorio nazionale. Un concetto declinato su sei cardini: lavoro mobile e flessibile, nuovi layout degli uffici, lavoro per obiettivi, miglioramento del work life balance, postazioni di lavoro non assegnate e sostenibilità.
Alberto Cannistrà , membro del consiglio direttivo IFMA e responsabile real estate di Siemens ha spiegato il ruolo del FM nel processo di “agilità” di un’azienda e ha esposto il progetto smart working della multinazionale durante la conferenza di apertura dell’Isola WOW! Lavoro Agile alla Piscina Cozzi di Milano.
“Quello del Facility Manager è un ruolo chiave all’interno di un’azienda nel passaggio allo smart working; il FM è infatti la figura addetta al coordinamento e all’integrazione di spazi, servizi e persone di una organizzazione, cercando di trovare l’ambiente e la situazione più confortevole perché i colleghi possano esercitare le proprie funzioni nel modo migliore possibile”.
Nel caso di Siemens il Facility Manager ha collaborato strettamente con la direzione del personale perché questa filosofia fosse compresa dai dipendenti.
“Abbiamo offerto a tutti i dipendenti la possibilità di accettare o meno la modalità smart working. A chi aderisce è fornito un cellulare, il pc,l’80% del costo della connessione internet e tolto l’obbligo di timbratura”.
Con la creazione di ambienti di lavoro confortevoli, che contribuiscono al benessere psico-fisico dei collaboratori, favorendone l’elasticità di tempo e di spazio, è possibile utilizzare la flessibilità della prestazione con ampi margini di autonomia personale, basando l’organizzazione delle attività per obiettivi.
“Il progetto ha modificato anche l’ufficio,- continua Cannistrà -.Non viene più assegnata, infatti, una postazione fissa, ma è il dipendente che si sposta nei diversi ambienti a secondo di quello che deve fare, in una serie di spazi con diverse funzioni. Ogni collaboratore sceglie, così, di volta in volta il posto che preferisce o che è più adatto all’attività da svolgere in quella determinata giornata lavorativa. Dopo aver completato le proprie attività, il posto diventa disponibile per un altro collega”.
“L’ufficio diventa sempre di più un luogo di socializzazione. Il nostro lavoro singolo può essere svolto ovunque vogliamo, l’ufficio è perciò soprattutto un posto dove incontrare gli altri colleghi: così abbiamo creato nuove caffetterie e mense. La funzione principale è sempre più quella di un luogo di riferimento per il lavoro in team, e per tutti quei passaggi in cui è fondamentale la compresenza”.
Il lavoro agile, come dimostra il caso Siemens, presenta enormi vantaggi per i lavoratori, per l’azienda e anche per le città e l’ambiente: è gestita meglio la mobilità dei dipendenti per gli spostamenti casa-ufficio, il minor fabbisogno di spazi significa la riduzione importante di una voce che incide sui costi aziendali e insieme alla diminuzione degli spostamenti casa-ufficio contribuisce a contenere le emissioni di inquinamento.
“Siemens Office è una sfida che abbiamo vinto -, conclude orgogliosamente Alberto Cannistrà -. “Ciò che a mio avviso è veramente importante è stato incontrare le persone, spiegare loro il progetto e lasciarle libere di decidere. Se qualcuno non accetta il lavoro agile va bene lo stesso, viene in ufficio tutti i giorni e questo tipo di scelta non ha effetti negativi da nessun punto di vista”.
Testo di Gabriele Masi.