Le buone premesse c’erano tutte e l’impegno del Salone del Mobile 2022 per lo sviluppo sostenibile del settore arredo non è stato solo green washing: ha preso forma concretamente nel progetto di Mario Cucinella “Design with Nature” e in altre attività meno evidenti come l’avvio dell’iter per ISO 20121 (certificazione per il sistema di gestione della sostenibilità degli eventi) e l’adesione al Global Compact delle Nazioni Unite (iniziativa per la sostenibilità aziendale, che raccoglie oltre 15.000 aziende da più di 160 paesi del mondo).
Agli espositori erano anche state suggerite linee guida green per la realizzazione degli stand, che una parte di espositori ha rispettato con ottimi risultati anche dal punto di vista estetico… mentre altri hanno invece preferito tornare ai faraonici allestimenti del passato.
L’appello di sostenere, applicare e promuovere i valori della sostenibilità nel lungo periodo si conferma uno dei valori fondamentali che contraddistinguono il 60 esimo Salone del Mobile.
L’installazione “Design with Nature” di Mario Cucinella è il core di questa nuova visione della fiera orientata all’economia circolare e per la prima volta non è concepita come “vetrina” di prodotti (una sorta di premio per le aziende espositrici), anzi di prodotti non ce ne sono proprio. I tre i temi principali sono la transizione ecologica, la casa come primo tassello urbano e la città come miniera.
Nella sua struttura sinuosa, come un paesaggio o un ecosistema, accoglie tante piante, panche dove riposare, mensole dove rifocillarsi e riscoprire la socialità (dopo il successo del Supersalone , si conferma la collaborazione con Identità Golose per offrire alta cucina all’insegna della sostenibilità), una libreria per documentarsi su queste tematiche ( in collaborazione con Feltrinelli) un’arena per gli incontri.
Il progetto di Cucinella esprime concetti che vanno ben oltre il furniture design: parla della necessità di cambiare stili di vita (intrigante il giochino per valutare la propria impronta di CO2 nella quotidianità, analizzando l’uso dei mezzi di trasporto o la temperatura della lavatrice).
Spiega che sono già disponibili su scala industriale soluzioni eco sostenibili come biomateriali di origine organica, realizzati con squame di pesce, scarti di cellulosa e di sughero, micelio dei funghi, caffè, foglie di banano , ecc. Oppure materiali sintetici ottenuti da plastica e poliuretano riciclati.
Quello che stupisce è anche la qualità estetica di questi materiali alternativi che ogni designer può provare a utilizzare per i prossimi progetti per contribuire a costruire una società più responsabile.
L’obiettivo di “Design with Nature” è quello di accelerare una presa di coscienza e attivare nel furniture design percorsi ecologici virtuosi.
Il Salone del Mobile ha mostrato coerenza a impegno nel lavorare su più livelli in questa direzione, per esempio individuando partner e fornitori di materiali riciclati e riciclabili, riutilizzabili per la realizzazione delle parti comuni o rigenerando le risorse utilizzate.
La presidente Maria Porro mostra sensibilità “Riteniamo che le azioni di ogni azienda, ente o federazione, debbano essere guidate da un profondo senso di responsabilità: il futuro del nostro pianeta e delle nuove generazioni è nelle nostre mani” e lucida consapevolezza “Dobbiamo cambiare paradigma mentale, condividere conoscenze, proseguire nello studio e sviluppo di soluzioni innovative, consapevoli che ciò che facciamo oggi determinerà il domani dei nostri figli”.
Il Salone del Mobile 2022 ha fatto davvero molto per imporsi non solo come vetrina di prodotti, ma come palcoscenico di cambiamenti culturali, di progresso, di promotore di soluzioni per contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale.
Purtroppo non tutti gli espositori si sono mossi sulla stessa lunghezza d’onda: abbiamo visto stand monumentali e prodotti decisamente anacronistici, soprattutto considerando gli ultimi due anni passati e i tempi che stiamo correndo…
Per fortuna molte aziende si sono però impegnate nel rispetto delle linee guida eco per i propri stand e soprattutto nell’implementazione di nuovi sistemi produttivi, nella selezione di materiali, nell’applicazione di criteri basati su facile assemblaggio e possibilità di riciclo a fine vita.
La qualità formale del prodotto di design ha poco senso se non rispetta i valori ESG e “Cradle to Cradle”, questi punti sono imprescindibili per un nuovo rinascimento del Made in Italy.