La coralità e un’identità inedita connotano il supersalone, l’edizione speciale 2021 del Salone del Mobile, curata da Stefano Boeri che si terrà dal 5 al 10 settembre a Fiera Milano Rho, connessa con Triennale e con gli eventi che si svolgeranno in tutta la città.
Un progetto positivo e articolato che -a dispetto delle malelingue- dà spazio alla creatività e alla professionalità delle generazioni più giovani e che abbina a uno spazio espositivo fuori dal comune il nuovo portale digitale.
Un evento diverso, a partire dal logo e dal nome di buon auspicio.
E’ stata coraggiosa e giusta la scelta di Stefano Boeri di dare vita a un Salone completamente diverso da quello che in tutto il mondo è conosciuto come un evento unico e inimitabile (anche la Scala di Milano in occasione della Prima ha fatto una scelta simile con grande successo!).
Un salone nuovo e diverso a partire dal nome, superlativo (ma scritto con modestia senza iniziale maiuscola) che evoca un indiscusso capolavoro del design come la Superleggera di Gio Ponti.
Il supersalone entra nel vivo e ha le caratteristiche per poter SUPERare la pandemia e le difficoltà di questo terribile ultimo anno, per preparare la strada alla 60esima “vera” edizione del Salone del Mobile nel 2022.
Nuovo anche il logo fluido e dinamico ideato da Studio Folder che cura la visual identity (dimenticate il rosso iconico e il rigore grafico di Cerri).
Un logo color verde acqua, fresco e un po’ dissacrante, reso più frizzante da quelle bollicine che lo animano e creano interessanti gioco di vuoto/pieno (con colti riferimenti a Ray Eames).
Che cosa succederà in Fiera? Come sarà il supersalone?
Il presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin ne ha sottolineato l’interpretazione eccezionale, ma anche la concretezza.
Maria Porro, presidente di Assarredo ha evidenziato la centralità delle aziende e il ripensamento in chiave phygital (il nuovo portale che renderà il Salone ancora più ricco sarà presentato il 30 giugno).
Vengono confermate alcune delle notizie che già circolavano: non sarà solo un salone b2b, ma aperto al pubblico per tutta la settimana; l’ingresso sarà a pagamento con un prezzo contenuto.
supersalone: un concept corale.
La curiosità era alta soprattutto per il nuovo concept “corale” che vuole riportare la sperimentazione in Fiera.
Lo ha illustrato il curatore Stefano Boeri insieme al team internazionale di co-progettisti (Andrea Caputo, Maria Cristina Didero, Anniina Koivu, Lukas Wegwerth, Marco Ferrari e Elisa Pasqual di Studio Folder) che in collaborazione con Giorgio Donà, co-founder e direttore di Stefano Boeri Interiors hanno ideato non solo nuovi modelli e percorsi espositivi, ma anche riflessioni e visioni attente all’ecosostenibilità oltre che alle esigenze delle aziende espositrici e alla richiesta di gradevolezza da parte di un pubblico sempre più sensibile alla qualità degli spazi di vita, di incontro e di lavoro.
Esposizione verticale: Muro dei Prodotti e aree comuni.
Si abbandona il classico stand monumentale e la logica di occupazione dello spazio che si sviluppa su superfici orizzontali.
Il supersalone si articola principalmente intorno a una “struttura destrutturata”: il Muro dei Prodotti.
Tanti Muri dove i prodotti sono appesi generando interessanti effetti stranianti, Muri che si susseguono con diverse possibilità di layout; Muri con profondità diverse; Muri dove si aprono varchi per percorsi da reinventare; Muri che possono essere attraversati da persone e oggetti.
Muri che costituiscono una sorta di biblioteca del design che accoglie pezzi storici delle aziende e prodotti realizzati negli ultimi 18 mesi, acquistabili dal pubblico tramite il portale del Salone.
Ogni padiglione (al momento non si sa ancora quanti saranno occupati perchè la vendita degli spazi inizierà il 7 giugno) sarà interpretato come fosse una micro-città e nelle aree comuni al di là dei Muri dei Prodotti offrirà ai visitatori esperienze sensoriali e culturali diverse: mostre, eventi dal vivo e spettacoli, cibo e food design, talks con i designer.
E’ previsto anche un Bosco del supersalone (dove c’è Boeri c’è Bosco!) nell’ambito del progetto Forestami promosso dal Comune di Milano e Regione Lombardia.
Spazio ai giovani: Lost Graduation Show.
Il Salone Satellite è stato trampolino di lancio per alcuni tra i più importanti designer al mondo e supersalone vuole essere fedele a questa tradizione con una mostra dedicata agli studenti che si sono diplomati durante la pandemia che offre la possibilità di riprendere il dialogo tra aziende produttrici e designer che il covid ha interrotto.
Re-use! fermare lo spreco degli allestimenti effimeri.
“Non basta riciclare, è necessario riutilizzare” ha spiegato Lukas Wegwerth illustrando il carattere delle strutture espositive , concepite come Modular Kit, realizzate con materiali grezzi, facilmente assemblabili e disassemblabili per poter essere riutilizzate nelle prossime fiere e anche condivise con altre istituzioni per nuove manifestazioni.
Un’anima green che al Salone (quello con la S maiuscola) mancava e che potrebbe diventare la nuova identità della manifestazione e arricchirla anche per il futuro. A partire dalla 60 esima edizione che si terrà tra meno di un anno.
Testo di Renata Sias