In che modo gli arredi contribuiscono alla nostra trasmissione delle malattie? È una delle nuove domande dell’epoca del corona virus, dove gli arredi non vengono più valutati esclusivamente da un punto di vista delle prestazioni o della sostenibilità, ma anche dalla possibilità di pulizia o di favorire una riapertura sicura degli spazi interni. Nel presentare il nuovo standard UL2999 per la sicurezza degli arredi per uffici commerciali individuali, UL propone una guida per i produttori di mobili per supportare la rioccupazione sicura degli edifici attraverso innovazione e sicurezza.
L’epidemia di corona virus ha portato inevitabilmente anche alla necessità di formulare nuove considerazioni riguardo alla sicurezza dei prodotti. Se prima del Covid-19 la parola d’ordine era ergonomia mentale e fisica, oggi nuovi criteri come igiene, facilità di pulizia e sicurezza sanitaria sembrano essere più impellenti.
Un esempio è stato il caso dei divisori trasparenti, progettati per mitigare la trasmissione delle malattie e subito apparsi nei negozi al dettaglio e negli spazi ufficio, anche all’aperto.
Questi nuovi prodotti, però, introducono altre considerazioni sulla sicurezza, da una parte legate a questioni più tradizionali, come la stabilità dei pannelli apposti sulle superfici o la regolarità dei bordi per evitare il rischio di tagli o graffi, ma anche altre legate per esempio alla pulizia.
Nuovi aspetti da considerare sono l’accessibilità a giunti o spazi vuoti da pulire, quali metodi posso essere più facili ed efficaci nella pulitura e come i detergenti possono influire sull’estetica, ma anche sulla salute stessa.
È proprio per rispondere a questi aspetti che nascono nuovi test e nuovi standard, come quelli proposti da UL, sugli effetti a lungo termine di metodi di pulizia come raggi ultravioletti o vapore sull’estetica e la qualità degli arredi, come anche sugli effetti che l’aggiunta di agenti e additivi antimicrobici all’interno degli arredi stessi possa avere sulla pelle o nel caso di possibile inalazione.
Una volta passata la necessità di una risposta immediata all’emergenza, anche l’arredo per l’ufficio è chiamato a muoversi tra soluzioni innovative ed istanze pre-pandemia che restano sempre valide, bilanciando un’attenta progettazione del design, valutazione, test di sicurezza e prestazioni.
Testo di Gabriele Masi.