
480mila, prevalentemente uomini (76%) tra i 38 e i 58 anni (50%) e residenti nel Nord-Ovest del Paese (48%). Sono questi gli smart worker italiani secondo la relazione 2018 dell’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano.
Ad un anno dall’approvazione della legge sul lavoro agile, lo smart working è una realtà nel 56% delle grandi imprese e 8% delle PA italiane.
“Una rivoluzione da non fermare”, questo è il titolo della ricerca 2018 di OSW che ha (ha togli ) fatto anche quest’anno il punto sulla diffusione, sulla percezione e sui risultati in termini di benessere e soddisfazione del fenomeno Smart Working nelle grandi, piccole e medie imprese del settore privato e nelle Pubbliche Amministrazioni.
Presentiamo qui i dati i dati più significativi.
Lo Smart Working nelle organizzazioni è ancora un fenomeno che procede a diverse velocità. Se il 56% delle grandi imprese dichiara di avere in essere progetti strutturati rispetto al 36% del 2017, nella pubblica amministrazione, ferma al 8%, nonostante la normativa e le scadenze della direttiva Madia, la diffusione delle pratiche di lavoro agile continua ad essere bassa.
Stabile risulta invece la situazione delle PMI con un incremento dal 22% del 2017 al 24% del 2018 con un incremento leggero dei progetti strutturati e di quelli gestiti informalmente.
La legge sul Lavoro Agile è stata uno stimolo maggiormente per il settore pubblico rispetto al privato, dove un’alta percentuale aveva già pianificato l’introduzione dello smart working.
Anzi, le procedure richieste dal nuovo quadro normativo hanno avuto un effetto negativo per il 45% del campione analizzato per le grandi imprese, complicando le procedure per l’adeguamento degli accordi individuali e delle policy. Più bilanciata è risultata la situazione per le amministrazioni pubbliche.
Lo smart working richiede di lavorare su quattro leve di progettazione:
– policy organizzative
– layout fisico
– comportamenti delle persone e stili di leadership
– tecnologie digitali
Per quanto riguarda questo ultimo aspetto, il 59% delle grandi imprese ha introdotto nuove tecnologie digitali per supportare i progetti di Smart Working mentre quasi 1 impresa su 4 ha incoraggiato i propri dipendenti ad utilizzare i propri device.
Solo il 26% dei progetti ha però definito un budget per l’integrazione tecnologica.
In merito al layout fisico, la rivoluzione sta avvenendo soprattutto nelle grandi imprese dove nel 71% dei casi diminuiscono gli uffici singoli, mentre nel 79% aumentano le aree destinate al relax e agli incontri informali.
In aumento anche i locker individuali (64%), i Phone Booth (57%) e postazioni touch-down per il lavoro temporaneo (57%).
L’indagine ha rilevato una maggiore consapevolezza dei manager verso le modalità di applicazione dello smart working e verso gli stili di leadership richiesti.
Nella maggior parte delle grandi aziende (70%) il responsabile del progetto è unico e quasi nella totalità (99%) viene coinvolta la direzione HR, la direzione IT (89%) e il top management (80%).
Solo il 37% delle grandi imprese è però autonomo nella realizzazione delle iniziative di lavoro agile. La maggior parte si affida a consulenti esterni (40%), centri di ricerca (34%) o esperti di altre organizzazioni (24%).
Gli Smart Worker sono in generale più contenti delle modalità con cui possono organizzare il proprio lavoro (39%) e dei rapporti coi colleghi (40%).
Il 30% dei progetti nelle PA e il 45% nel privato dà piena libertà nella scelta del luogo dove lavorare, anche se la casa (80% per i privati; 100% PA) risulta la soluzione più utilizzata, seguono altre sedi aziendali (74%) e coworking (58%).
Smart Working Award 2018
Anche quest’anno sono stati assegnati gli Smart Working Award ai progetti più significativi:
A2A,
Gruppo Hera,
Intesa Sanpaolo,
Maire Tecnimont.
Zurich, invece, si è aggiudicata la prima edizione dello Smart Working Impact Award.
Testo di Gabriele Masi
Immagini da Osservatorio Smart Working PoliMi
Guarda alcuni tra i video girati in diretta sui canali social di WOW!
Mariano Corso, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano.
Fiorella Crespi, Direttore dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano.
Ilaria Santambrogio, Country Manager Plantronics Italia.Lorenzo Maresca, Managing Director di Sedus Italia,
Lorenzo Maresca, Managing Director di Sedus Italia.