
Da quasi un anno ci interroghiamo sui nuovi WOW accelerati dalla pandemia e sul futuro del workplace in un new normal che speriamo prossimo.
Insieme a Sedus abbiamo deciso di trattare questi temi con un taglio “leggero”.
In questo ci hanno aiutato quattro studi di architettura milanesi – COIMA Image, CBRE, E45, OneWorks– che nel corso del Tea Time Party che si è svolto il 24 marzo 2021hanno spiegato che cosa chiedono oggi i loro clienti e come si può ripensare un workplace che funzioni anche post pandemia.
Questi progettisti hanno anche accettato di giocare con noi, sperimentando e documentando davanti alla nostra telecamera come loro stessi lavorano.
Non il solito webinar, ma un’ora di confronto informale e di divertimento.
Tutto ha inizio dalla ricerca “Collaboration & Beyond”che Sedus, che ha svolto con Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano.
Durante il Tea Party, Lorenzo Maresca, managing director Sedus, ha sintetizzato i fattori principali emersi dalla survey che hanno anche ispirato la nuova gamma di arredi se:lab.
Alcuni arredi di questa collezione sono provvisti di ruote per renderne ancora più alta la flessibilità e riconfigurabilità e questo ha suggerito il titolo Working On Wheels al progetto.
Agli architetti coinvolti abbiamo chiesto di utilizzare alcuni elementi della collezione se:lab nel loro lavoro quotidiano, mentre progettano ambienti di lavoro.
Li abbiamo ripresi mentre interagiscono tra loro, con gli arredi e con lo spazio, mentre ci spiegano che cosa chiedono le aziende agli architetti, mentre ci raccontano come si lavora oggi e come si può ripensare un workplace che funzioni anche post pandemia.
Il Tea Party è stato un momento ricco di spunti costruttivi per ipotesi di workplace sempre più collaborativo.
Le analisi antropologiche del dr Gabriele Masi sul ruolo degli arredi per ufficio hanno aperto nuove prospettive.
Ciò che colpisce in tutti i video è come l’arredo possa diventare un mediatore per reinserire il corpo e la corporeità nella nostra routine lavorativa quotidiana ormai “distanziata” e “virtualizzata”.
Si può parlare di una nuova “ergonomia dei corpi” al plurale, includendo, non solo il benessere di un singolo corpo, ma ciò che questo corpo fa e incontra nello spazio.
Questi video clip dimostrano che gli arredi possono promuovere una collaborazione che si esprime anche attraverso la corporeità, ma anche la felicità del ritornare a riappropriarsi di uno spazio.
Ecco i quattro video documentari da 1 minuto che vedono protagonisti:
CBRE
COIMA Image
E45
OneWorks