“Home Sweet Work?”, “Life-Work”, “Working your Interior Life”, “For The New Work Day”…
Dopo il lento ma costante processo di “domesticizzazione” dell’ambiente di lavoro, per una sorta di ragionevole reciprocità, ora è l’Ufficio a entrare in Casa. Non si tratta solo di furniture design, ma di visioni e suggestioni che traggono spunto e rispondono a nuovi stili di vita-lavoro. Diverse aziende hanno addirittura fatto del concetto di work-life balance il proprio Manifesto.
La Casa non è più solo il luogo degli affetti e dell’intimità, nel nuovo senso comune di “luogo di vita” ora accoglie e integra anche l’ufficio: lo sappiamo tutti, da casa si lavora, si fanno riunioni in teleconference…
Non a caso, il workplace era contemplato anche nella mostra del Cosmit ”Dove vivono gli architetti”: tra le ambientazioni raccontate da Francesca Molteni, ci sono case-ufficio come come quella di Studio Mumbai.
Abbiamo visto aziende, anche straniere, attratte dall’internazionalità del Salone del Mobile proporre una visione flessibile degli “ambienti abitabili”, senza divisioni in compartimenti stagni tra privato e collettivo, tra luoghi del tempo libero e di quello produttivo. Dunque molti scrittoi per home office, ma anche vere e proprie scrivanie e sedie per ufficio, pannelli e paraventi fonoassorbenti, bene ambientati negli allestimenti tra gli altri arredi domestici.
Le aziende scoprono che i masterpiece del design sono davvero perfetti in ogni ambiente, al massimo basta cambiare il colore delle superfici o dei tessuti (Offect, Vitra).
Ma l’aspetto più interessante è che la visione work-life balance può diventare anche un’esplicita dichiarazione di intenti e suggerire nuovi modus operandi.
Per esempio Lago con il motto “Interior Life” allarga la sua visione del design a ogni ambiente abitabile, lancia collezioni trasversali e trasferisce lʼesperienza acquisita nella progettazione della vita domestica negli spazi di lavoro, pensati per favorire il benessere individuale e collettivo “lʼefficienza della ragione e lʼintuizione emozionale”.
Con il quesito “Home Sweet Work?” Estel apre il dibattito sul concetto di “Fusion” tra spazi pubblici e domestici ne suo nuovo magazine “The inner Edge” e anche nello stand al Salone (…lo scultoreo Niemeyer di Estel Office è un tavolo o una scrivania?).
Arper con il pay-off “Life-Work” (che al prossimo Orgatec si invertirà in “Work-Life”) sottolinea che “La casa esprime i nostri gusti personali e fa da eco al nostro io prosfessionale: riflette una vita, non più divisa tra famiglia e lavoro, restituendo l’immagine di una persona nella sua completezza.”
Coalesse con la filosofia “For The New Work Day” spiega che nel mondo “connesso” dove vita e lavoro sono fusi, i suoi arredi sono progettati “per migliorare la qualità nel punto fluido dell’intersezione” e “per i luoghi dove le persone vogliono sentirsi ispirate sulla propria giornata lavorativa”.
Anche “The Scandinative Workplace” di Kinnarps e Luca Nichetto alla Pelota mixa elementi e arredi per disegnare ambienti in costante cambiamento “che infondano la sicurezza di rischiare e allo stesso tempo incoraggino il gioco e il coinvolgimento” e che creano molteplici percorsi e prospettive.
Forse gli organizzatori di fiere potrebbero trarre spunto da queste nuove prospettive, da questa forte e spontanea tendenza per ripensare in modo più attuale e innovativo le prossime esposizioni.
Editoriale interattivo di Renata Sias, direttore WOW! Webmagazine.
Didascalie
1, Arper, Duna, design Lievore Altherr Molina, l’ultima evoluzione della collezione, nata 14 anni fa, consiste nel materiale della scocca (polipropilene).
2, Coalesse, Hosu, design Patricia Urquiola, Work Lounge Chair trasformabile in chaise-longue; in casa o in ufficio riflette l'idea di lavoro rilassato.
3, Lago, Air Table, tavolo da pranzo o meeting table allungabile.
4, Estel Office, Niemayer, masterpiece dalle forme scultoree: tavolo o scrivania?
5, Estel, libreria e-Wall e Divano Embrace, design Alberto Stella: interno domestico o lavorativo?
6, Skandiform (Kinnarps Group) Modulor, design di Claesson Koivisto Rune.Tavolo o scrivania facilmente adattabile a misure diverse (presentato a The Scandinative Workplace alla Pelota).
7, Vitra, Aluminium Group di Charles e Ray Eames, grazie ai 26 nuovi colori del tessuto Hopsak, la sedia può facilmente inserirsi in ambienti domestici e ufficio.
8, Caimi, Pli, design Marc Sadler, paravento fonoassorbente realizzato con tecnologia Snowsound, per il comfort acustico in ogni tipo di ambiente.
9, Bernotat & C, Doppeldecker, combina scrivania e tavolo da pranzo; prevede due livelli: uno per lavorare l'altro per mangiare o rilassarsi. Quando il tempo del lavoro è finito si chiude nascondendo in in istante computer e altri strumenti (presentato al Fuorisalone Lambrate Ventura).