
Si è svolta in streaming a causa dell’emergenza Corona virus, la conferenza della 17a Biennale di Venezia “How will we live together?”, ma Hashim Sarkis, curatore della 17a Mostra Internazionale di Architettura, lancia un messaggio positivo: “Il 2020 è stato spesso definito come una pietra miliare sulla via verso un futuro migliore. Molte nazioni e città hanno elaborato una propria ‘Vision 2020’. L’anno è arrivato. Guardiamo all’immaginario architettonico collettivo per andare incontro a questa occasione epocale con creatività e coraggio”.
“L’Architettura ci fa individui più consapevoli…Ci aiuta a non sperperare risorse e a donarci qualche grado di felicità.” aggiunge il presidente Paolo Baratta.
“La domanda ‘How will we live together?’ è una domanda tanto sociale e politica quanto spaziale “è allo stesso tempo antica e urgente. ..Ogni generazione se la pone rispondendo in modo diverso. Recentemente le norme sociali in rapida evoluzione, la crescente polarizzazione politica, i cambiamenti climatici e le grandi disuguaglianze globali ci fanno porre questa domanda in maniera più urgente e su piani diversi rispetto al passato…” spiega Hashim Sarkis.
Pur incoraggiati a coinvolgere altre figure professionali, gli architetti restano i protagonisti della Biennale Architettura 2020 “nel loro ruolo di custodi del contratto spaziale” e “sono chiamati a proporre alternative.”
E ai partecipanti è stato chiesto di evidenziare gli aspetti prettamente architettonici del tema “Come vivremo Insieme?” perchè “in virtù della sua specificità materiale, spaziale e culturale l’architettura orienta i vari modi di vivere insieme”.
I vantaggi sociali che possono derivare dall’Architettura sono stati un tema costante nelle ultime edizioni della Biennale Architettura.
Lo ricorda il presidente Paolo Baratta che aggiunge “L’Architettura ci fa individui più consapevoli…Ci aiuta a sviluppare una visione del welfare più completa. …Ci aiuta a non sperperare risorse e a donarci qualche grado di felicità.”
Come sarà la Biennale Architettura 2020.
La Mostra si articolerà tra il Padiglione Centrale ai Giardini, l’Arsenale e Forte Marghera, includendo 114 partecipanti in concorso provenienti da 46 paesi, con una rappresentanza crescente da Africa, America Latina e Asia.
Oltre a “Stations + Cohabitats”, ricerche fuori concorso sviluppate da ricercatori di università di tutto il mondo.
E’ organizzata in cinque scale (tra Arsenale e Padiglione Centrale ai Giardini), ognuna delle quali collegata a una grande installazione.
E collocato a Forte Marghera, il progetto dedicato al gioco “How will we play together?” creato da cinque architetti e un fotografo di architettura.
Sono 63 le Partecipazioni Nazionali distribuiti tra i Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia; Grenada, Iraq e Uzbekistan sono presenti per la prima volta.
Il Padiglione Italia intitolato “Comunità Resilienti” a cura di Alessandro Melis sarà alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Direzione Generale Creatività contemporanea.

Le cinque scale della mostra.
Scala 1: Among Diverse Beings (Arsenale)
- – Progettare per Nuovi Corpi: affrontare i cambiamenti nella percezione e concezione del corpo umano.
- – Vivere con gli Altri Esseri: mettere in primo piano l’empatia e l’impegno nei confronti di altri esseri.
Scala 2: As New Households (Arsenale)
- – Servire nuove realtà demografiche: rispondere ai cambiamenti della composizione delle famiglie e alla loro densità.
- – Abitare la nuova tettonica: esplorare le tecnologie per costruire alloggi innovativi.
- – Vivere Indipendentemente Insieme: espandere le potenzialità del condominio come una tipologia abitativa collettiva.
Scala 3: As Emerging Communities (Arsenale)
- – Impegnarsi in varie forme di senso civico: studiare nuovi modi in cui le comunità si possono organizzare nello spazio.
- – Riequipaggiare la società: proporre nuove forme di attrezzatura sociale (parchi, scuole, ospedali…).
- – Riunirsi a Venezia: immaginare il futuro della città.
- – Coabitare: mostrare come viviamo insieme… ad Addis Abeba, nel campo per rifugiati di Al Azraq a Beirut, a Hong Kong, nei corridoi India-Pakistan, nell’insediamento abusivo di Lagos, a New York, a Pristina e nella zona di Rio-San Paolo.

Scala 4: Across Borders (Giardini, Padiglione Centrale)
- – Superare il divario urbano-rurale: mitigare le crescenti differenze sociali ed economiche tra le città globali e le aree interne.
- – Collegare il Levante: negoziare le forti divisioni politiche nella regione del Levante.
- – Colmare le infrastrutture: capire come la progettazione infrastrutturale possa fornire nuove connessioni trans-regionali.
- – Proteggere i beni comuni globali: portare l’immaginario architettonico verso tesori in via di estinzione come i Poli, l’Amazzonia, gli oceani, la regione indo-pacifica e l’aria.
Scala 5: As One Planet (Giardini, Padiglione Centrale)
- – Fare mondi: anticipare e calibrare il futuro del pianeta.
- – Unire le Nazioni: celebrare il 75. anniversario delle Nazioni Unite, rivedendone e
ampliandone lo scopo spaziale. - – Cambiare i progetti per il cambiamento climatico: presentare soluzioni per far fronte al riscaldamento globale.
- – Spazio della rete: collegamenti tra la Terra e lo spazio.
Le aree esterne dell’Arsenale e dei Giardini ospiteranno diverse grandi installazioni collegate a una delle cinque scale.
How will we play together?
A Forte Marghera cinque architetti e un fotografo di architettura presenteranno un progetto dedicato al gioco “How will we play together?”.
In conclusione il curatore invita a un rinnovato impegno attivo per l’architettura:
“La Biennale Architettura 2020 è motivata dai nuovi problemi che il mondo pone all’architettura, ma si ispira anche all’attivismo emergente di giovani architetti e alle revisioni radicali proposte dalla pratica dell’architettura per affrontare queste sfide“.
Quando?
Dal 29 Agosto al 29 novembre 2020 (pre-apertura 27-28 Agosto)
Foto in apertura:
SOM, “Moon Village Earth Rise,” Life Beyond Earth, 2020. Courtesy SOM | Slashcube GmbH
