
13&9, “The Soul of Design” è uno studio di design interdisciplinare e multi premiato fondato nel 2013 a Graz, da Anastasia Su e Martin Lesjak, architetti, industrial e fashion designer. I background professionali diversi e la capacità di utilizzare in modo non convenzionale le loro competenze si traducono nello sviluppo di nuovi prodotti caratterizzati da una forte energia creativa. 13&9 lavora per importanti aziende internazionali (tra queste Artifort, BuzziSpace, Quinze & Milan) ma allo stesso tempo è un marchio che progetta, produce e vende direttamente i propri prodotti. 13&9 sa unire armoniosamente esigenze funzionali e innovazione con l’estetica e le componenti emotive, con l’obiettivo di aggiungere un valore in più al prodotto: l’anima.
Perché il nome 13 e 9?
Anastasia Su: Volevamo un nome universale e i numeri sono qualcosa di comprensibile a livello globale.
Io rappresento il 13, un numero che mi ha seguito tutta la vita, dal giorno di nascita al altri momenti significativi. 9 è il numero di calcio e molto personale di Martin. Abbiamo deciso che stanno bene insieme; simboleggiano la nostra partnership e qualcosa di personale che abbiamo costruito insieme.
Applicate lo stesso modello progettuale in ogni Paese e con ogni tipo di azienda o cambiate approccio in base alle diverse situazioni?
Anastasia Su: In sostanza, per noi, il design inizia con domande che precedono l’idea e si riferiscono alla funzione, alle nuove tecnologie, alle ambientazioni e includono anche il valore emotivo. Il nostro progetto cerca “l’anima” e questo significa non solo soddisfare le finalità richieste, ma anche consentire all’utente di interagire con il prodotto.Con il nostro approccio di design cerchiamo di dare valore aggiunto sia per gli utenti sia per i nostri collaboratori e clienti. Per esempio vogliamo sapere tutto ciò che riguarda il processo di produzione e dei materiali così da imparare gli uni dagli altri con l’obiettivo di allargare i confini e raggiungere soluzioni personalizzate.
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Dai diversi settori dove operate e nei vari Paesi ritenete che stiano emergendo nuovi stili di vita e nuove esigenze da parte degli utenti?
Anastasia Su: Le prossime generazioni stanno crescendo in un mondo digitale dove l’informazione trasforma e influenza il loro stili di vita. In generale, i millenials hanno bisogno di trasparenza, vogliono conoscere il significato, la storia e gli approcci dietro i prodotti che acquistano e hanno una maggiore responsabilità ambientale.
Ci sono “contaminazioni” concettuali ed elementi in comune tra i diversi settori di progetto nei quali operate?
Anastasia Su: Quando, come nel nostro caso, sei abituato a lavorare in collaborazione con partner competenti per problemi specifici e la tua curiosità è maggiore delle tue esperienze precedenti, allora sei in grado di gestire diversi tipi di progetti.
Indipendente dalle aree di progettazione c’è sempre una forte necessità di creare qualcosa di innovativo per l’uso individuale o sociale, perché non abbiamo bisogno di un altro “oggetto piacevole”.
La sostenibilità è uno degli elementi principali della nostra strategia. Da un lato c’è l’anima, ma dall’altra parte abbiamo a che fare con il nostro ambiente. Facciamo delle analisi per capire se qualcosa può entrare in un’economia circolare, per esempio utilizzare materiali sostenibili o essere multifunzionale, che è il nostro core.
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Come è cambiata negli ultimi anni la visione di lavoro e come questi cambiamenti si rispecchiano nel product e nell’interior design?
Martin Lesjak: la visione di lavoro è cambiata radicalmente, perché la tecnologia cambia il comportamento di persone con conseguenti influenze sullo spazio fisico. Pertanto, furniture e interior design devono evolvere per supportare i comportamenti di questo nuovo utente. La società dell’informazione ci ha dato la possibilità di cambiare la struttura formale e ora possiamo svolgere il nostro lavoro in modo creativo e spazialmente flessibile. Questo è molto più salutare e più divertente. L’essere umano e i suoi bisogni sono al centro di questo sviluppo; gli spazi e i prodotti devono riflettere questo.
Il focus è sul benessere e sulla salute e si riflette nel progetto: giocoso, interattivo e multifunzionale. I laboratori creativi invitano a promuovere un pensiero out-of-the-box.
Quale scenario e quali evoluzioni prevedete per l’ufficio e per i modi di lavorare del prossimo futuro?
Martin Lesjak: I confini tra categorie e funzioni quali il lavoro, l’ospitalità, il benessere e la vita sono sempre più sfocati; ci stiamo dirigendo verso ambienti basati su attività indeterminate, a casa come in ufficio, in albergo o al bar.
Il mio ufficio è dove sono io, ma c’è anche un crescente bisogno di hub sociali ben progettati, soprattutto nei workplace e dove le persone possono incontrarsi fisicamente.
La questione decisiva, a nostro avviso è creare una varietà di spazi funzionali e suggestivi che permettano ad ogni persona di trovare in ogni momento l’ambiente di lavoro ideale. D’altro canto è essenziale che il layout dell’ufficio sappia facilitare condivisioni e scambi significativi.
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1, Lean, 13&9 per Quinze & Milan, un sistema di arredo soft e multifunzionale che risponde alle diverse esigenze della giornata lavorativa e agli stili di vita contemporanei stimolando il corpo e la mente.
2, Relief Wall Art, scultura spaziale realizzata con programmi CAD; un’interfaccia viva e personalizzabile tra opera d’arte e interior design.
3, Trigon, 13&9 per Lande. Un desk system flessibile, basato sul concetto di “rottura dell’angolo retto”.
4, Hot Desk, 13&9 per Lande. Sistema modulare di tavoli alti per lavorare e incontrarsi in piedi.
5, Jane, sistema di illuminazione per Xal composto da fitte catene di sfere; l’ottica delle lenti a fascio stretto rompe la luce dei LED in innumerevoli sfaccettature e riflessi.
6, 7, BuzziBalance, 13&9 per BuzziSpace. Un’alternativa attiva per oggetti statici, che consente la postura bilanciata e stimola l’attività del corpo e della mente. Gli utenti possono stare in equilibrio sulla base a dondolo durante le telefonate, gli incontri creativi e le pause. La versione pouf offre una seduta attiva che supporta il bilanciamento cosciente evitando in modo giocoso il lavoro sedentario.
8, Petram, 3&9 per Lande. Sistema di arredi modulare che fonde esigenze funzionali e sociali attraverso la sovrapposizione di spazio per l’archiviazione, di posti interattivi a sedere e in piedi, integrati con aree scrivania che ottimizzano l’utilizzo dello spazio e stimolano la comunicazione sul posto di lavoro.