
Dopo la laurea in Industrial Design al Politecnico di Milano, Odo Fioravanti ha aperto nel 2003 il suo studio e ha iniziato a lavorare in diverse aree del design per importanti aziende italiane e straniere. Il XXII Compasso d’Oro vinto nel 2011 con la sedia Frida per Pedrali lo libera definitivamente dall’etichetta di “giovane designer”.
La ricerca di Fioravanti è orientata a soluzioni utili, democratiche e desiderabili per prodotti del mercato di massa. Per Odo la forma e la “delicata bellezza degli oggetti” sono elementi importanti, da sempre (e da prima di Sorrentino).
Lo studio Fioravanti applica un identico modello progettuale in ogni parte del mondo e con ogni tipo di azienda o prodotto di design oppure modifica il proprio approccio in base alle diverse realtà?
Il modello progettuale cambia sempre, ovviamente a seconda del cliente rispondiamo alle richieste con il nostro iter di progetto che di solito consta di passaggi graduali e ripensamenti. Qualcosa di assolutamente non lineare.
Lavori in campi molto diversi tra loro; dalle analisi per questi progetti emergono nuovi stili di vita e nuove esigenze da parte degli utenti?
Più che altro analizziamo nuovi comportamenti ed esigenze emergenti, su queste domande dei possibili fruitori formiamo il progetto. Ci piace dunque trarre ispirazione da paesaggi che non sempre corrispondono alla consuetudine.
Ci sono “trasfusioni” culturali e concettuali ed elementi in comune tra i diversi settori di progetto nei quali operi?
Certamente la mia formazione trasferisce nei progetti riferimenti culturali, formali, funzionali, spesso impliciti. Di sicuro la ricerca di un segno che unisca il mio lavoro è uno sforzo quotidiano.
I cambiamenti che si sono verificati nella visione di lavoro e di ufficio negli ultimi anni ti hanno dato spunti per nuovi prodotti?
Come dicevo prima sono sempre molto attento a ciò che mi circonda, per cercare di rispondere alle domande del “contemporaneo”.
Quale scenario e quali evoluzioni prevedi per l’ufficio e per i modi di lavorare del prossimo futuro?
Penso che il paesaggio dell’ufficio nel futuro sarà caratterizzato da spazi sempre più domestici e personalizzabili, magari luoghi in cui i lavoratori potranno costruire un luogo intimo tramite nuove tecnologie e sistemi di arredo flessibili.
Didascalie
1, Odoardo Fioravanti.
2,Sedia Frida per Pedrali (design Odoardo Fioravanti) premio Compasso d’Oro 2011.
3, Sedia Babila per Pedrali (design Odoardo Fioravanti).
4, Lampada Colibrì per Foscarini (design Odoardo Fioravanti).
5, Sedia Dragonfly per Segis (design Odoardo Fioravanti).
6, Accessori per cucina Fusion per Norman Copenhagen (design Odoardo Fioravanti).
7, Borsa Corace per Toshiba (design Odoardo Fioravanti).
8, Letto Sveva per Flou (design Odoardo Fioravanti).
9, Telescopio Galileo per Palomar (design Odoardo Fioravanti).