
Tutto è lieve e gentile in Oki Sato, a partire dal suo spontaneo sorriso e dall’impalpabile biglietto da visita che ti porge con grazia. Segni identificativi anche dei suoi fluidi ed eterei progetti che regalano sempre inattesa e gioiosa emozione. Nato in Canada 37 anni fa, l’eclettico e talentuoso designer fondatore di Nendo ha studiato a Tokyo e gira ininterrottamente il mondo “viaggio continuamente, in media non mi fermo più di 3 giorni in un luogo”.
Incontriamo Oki Sato nello stand di Emeco in occasione del Salone del Mobile a Milano, città dove dal 2005 ha aperto gli uffici di Nendo. Una città che ama, ci spiega, “perchè non è solo importante per il furniture design ma è un luogo di nuove idee”. A lui le idee non mancano, a giudicare dall’innumerevole quantità di oggetti, nei più diversi settori, che ha progettato nei suoi 12 anni di attività.
Nendo applica un identico modello progettuale in ogni parte del mondo e con ogni tipo di azienda oppure modifica il proprio approccio in base alle diverse realtà?
Cerco di fare questo…Penso che ci siano due modi di essere designer; uno opera come uno Chef, l’altro come una mamma o una nonna che cucina. Io sono più simile a una nonna che cucina: non inizio portando i miei ingredienti, ma è come se entrassi nella cucina di qualcuno e aprissi il frigorifero. Dunque visito gli uffici e gli impianti produttivi dell’azienda, incontro le persone. Posso trovare ingredienti diversi nel frigorifero e non è detto che siano i migliori disponibili, ma chiedo a me stesso: cosa posso fare di nuovo usando questo materiale? Cerco di pensare qualcosa di originale e inizio a cucinare in questo modo.
Qual è l’elemento più importante nelle tue ricette?
Probabilmente le spezie. Le spezie sono fondamentali soprattutto nel design giapponese. Pensiamo in un modo semplice e lineare, ma troppa semplicità e linearità può rendere il design freddo. Io voglio creare un legame tra gli oggetti e le persone portando humor e sorpresa nella vita di tutti i giorni… queste sono le spezie nel design.
Dunque le spezie sono l’emozione? Gli elementi di gioia e di sorpresa nei tuoi progetti?
Esattamente. Penso che il Design debba offrire piccoli “momenti WOW!”. Credo che i “momenti WOW!” siano ciò che rende le nostre giornate più ricche e interessanti.
Ci sono “trasfusioni” di materiali, tecnologie o concetti tra i diversi settori di progetto nei quali opera Nendo?
In realtà i miei progetti non partono dai materiali o dalle tecnologie; mi interessa la storia nascosta dietro a ogni oggetto. Dopo aver trovato una storia è più semplice anche trovare la migliore unione di materiali e tutto il resto viene fuori in modo naturale. Penso che sia un mix filosofico, di materiali e tecnologie.
Quale scenario e quali evoluzioni prevedi per gli spazi di lavoro del prossimo futuro?
Il mio workplace è dovunque e in ogni momento io possa pensare e avere nuove idee; dovunque io possa essere con la mia valigia. L’ufficio sta scomparendo, si fonde con il living room, la camera da letto, l’hotel o il ristorante perché si può lavorare in ciascuno di questi luoghi; ma in ufficio o al ristorante ci si può anche rilassare. Non penso che oggi abbia senso mettere etichette ai luoghi, bisogna essere molto flessibili quando si pensa agli spazi.
C’è un Maestro che ti ha ispirato?
Issey Miyake. E’ stato molto interessante quando abbiamo avuto una collaborazione. Insieme abbiamo disegnato una poltrona di carta che si chiama Cabbage Chair.
C’è un oggetto che preferisci tra quelli che hai disegnato? Quale ami di più?
Ogni mio progetto è diverso dall’altro e difficile paragonarli. Il compito del design è risolvere le cose trovando nuove soluzioni. Il mio preferito è sempre quello sul quale sto lavorando, l’ultimo … o il prossimo…
Come definisci il tuo design in una parola?
Non so… forse amichevole, sorridente.
Didascalie
1, Oki Sato, fondatore di Nendo.
2, Desalto, Wave, collezione di panche-tavoli, design by Nendo.
3, Cos, installazione temporanea durante Milano Design Week 2014, design by Nendo.
4, Cappellini, Peg Sofa (design by Nendo), caratterizzato da un ampio sedile e un profilo morbido e arrotondato.
5, Offect, Cape (design by Nendo), sedia innovativa con una doppia scocca.
6, KN Industrie, Nendo Collection (design by Nendo), una griglia razionale in diversi colori che avvolge pentole e padelle fino a diventare la maniglia.
7, 8, Emeco, SU Collection (design by Nendo) nasce da una progettazione accurata e dall’uso di materiali nuovi, sorprendenti ed ecocompatibili.
9, Shivering-Bowls (design by Nendo). Un set di ciotole per la Mostra KAMA. Sex & Design presso la Triennale Design Museum di Milano (2013) “Abbiamo voluto esprimere l’eros attraverso un design che richiama il desiderio; un oggetto che gli osservatori semplicemente non possono sopportare di non toccare”.
10, Cabbage Chair progettata da Nendo nel 2008 per il XXI Century Man, la mostra curata da Issey Miyake per commemorare il primo anniversario di 21_21 Design Sight a Roppongi, Tokyo.
11, Moroso, Heel (design by Nendo). La linea delle gambe posteriori e la loro connessione con lo schienale hanno la silhouette di un tacco a spillo.
12, Uffici Spicebox. Il workplace disegnato da Nendo a Tokyo per l’agenzia digitale globale, la pianificazione strategica, la promozione interattiva e il digital marketing creativo.