
A Workspace Expo 2021, prima fiera post pandemica dedicata all’ufficio, emerge un nuovo approccio al progetto e alla gestione dell’ambiente di lavoro che non si limita allo space planning e agli arredi, ma risponde alle nuove esigenze del workplace inteso come ospitale club: un activity based office con tante piante, servizi personalizzati di catering, salottini, cocoon, office pod, postazioni per video conference e anche scrivanie, purché flessibili e su ruote.
Negli anni scorsi avevamo già sottolineato il trend in crescita e lo spiccato dinamismo di Workspace Expo, ma l’edizione 2021 -più volte rimandata a causa della pandemia- supera ogni aspettativa e conferma la posizione di rilievo e l’internazionalità che l’esposizione parigina si è guadagnata nel settore workplace: con i suoi 300 espositori (il 30% stranieri con una forte presenza di italiani).
Sono presenti tutti i maggiori brand internazionali, non solo dell’office design, con stand di dimensioni “ragionevoli” senza gli eccessi imposti da altre manifestazioni dove l’allestimenti sembra prevalere sul prodotto.
Non è una fiera enorme, ma a sorprendere è la completezza dell’offerta espositiva che non si limita all’arredo, agli accessori e alle tecnologie.
Il professionista che visita la fiera può trovare qualsiasi soluzione per l’arredo e la gestione dell’ufficio a partire dallo space planning (presenti diversi grossi studi internazionali di architettura e design & build) fino alla pulizia delle facciate, passando per le composizioni di piante (numerosi i fornitori di green indoor e outdoor), le soluzioni acustiche, le pavimentazioni, i sistemi di purificazione dell’aria; non mancano i creatori di allestimenti effimeri in carta e nemmeno l’alimentazione.
E’ evidente che qualcosa è cambiato rispetto alle fiere pre-pandemia dedicate al luogo di lavoro (ultima Orgatec 2018). Mai si era vista una presenza così massiccia di verde e compaiono nuove tipologie di prodotti/servizi.
Gli allestimenti esprimono nuovi stili di vita e di lavoro: compaiono biciclette e monopattini, coperte e pantofole di fianco alla scrivania: dettagli dal forte valore simbolico.
Una nuova visione di workplace sembra prendere corpo una visione human centered, come si usa dire, attenta al benessere dei dipendenti (che riporta alla mente gli ambiti presi in considerazione dalla certificazione WELL) ed è chiaro che l’umanizzazione dell’ufficio non può prescindere dalla biofilia, dalla convivialità e dalla qualità del cibo.
Ecco dunque distributori di caffè e acqua purificata, snack bio, juice bar e catering per tutti i gusti: organico, vegano, congelato o con prodotti a km zero.
Espace tendance : Re-humanize
Il cuore del padiglione 7 che ospita Workspace Expo è la scenografica Espace Tendance curata dall’arch Karl Petit, allestita con prodotti -rigorosamente in colore bianco- delle aziende espositrici: lieve, candida, positiva e ricca di piante , metafora di rinascita e di una nuova visione di workplace umanizzato concretamente confermata anche negli stand delle aziende.
Trend arredi: salottini office pod e scrivanie su ruote
I prodotti inediti, ideati e messi in produzione durante gli ultimi due anni di pandemia, erano numerosi.
I salottini si impongono a Parigi: sistemi lounge componibili di ogni foggia e dimensione, ma anche poltroncine e divani singoli, pouf, e sedute ibride, con tavoletta di scrittura o in versione cocoon. L’atmosfera living room e il senso di accoglienza sono accentuati da coffee table bassi di forme e materiali diversi.
Già da qualche anno la scrivania non è più l’elemento costitutivo principale dell’ufficio eppure qualche novità si è vista, per esempio il sistema high tech su ruote disegnato di Cider (una delle poche aziende produttrici francesi).
Un concetto simile, ma addolcito dal colore rosa, è presente nello stand Kinnarps dove il visitatore è accolto da un’innumerevole quantità di poltroncine.
La ruota domina la scena, sinonimo di massima riconfigurabilità per scrivanie, schermi ed elementi divisori con funzione libreria e/o fioriera.
Il nuovo ruolo della scrivania richiede massima multifunzionalità e flessibilità come dimostrano anche le proposte made in Italy: per esempio Fusion Green di CUF Milano, i versatili desk di Estel, il tavolo meeting di Fantoni e le strutture amovibili disegnate da Mantero Associati per Martex.
Ci sono anche desk in dimensioni più contenute che puntano anche al mercato home office mentre il nuovo significato dell’ufficio come luogo di incontro, ispira un’ampia proposta di tavoli riunione, in versione alta per meeting informali o più tradizionali per riunioni formali e spesso integrati con librerie e screen ed equipaggiati con strumenti per videoconferenze.
Continua l’ascesa degli office pod, sia phone booth che attrezzati per meeting; non c’è limite alla creatività per quanto concerne i materiali e la morfologia: squadrati, arrotondati, ad arco, anche la tipologia “casetta” sembra avere diversi seguaci.
D’altronde il mood domestico pervade la nuova workplace vision in ogni ambito, inclusi gli allestimenti, i colori e i materiali di finitura.
Trend colore: la vie en rose del workplace.
E’ il colore rassicurante che meglio esprime la positività e l’ottimismo nell’affrontare il futuro, così l’ufficio domestico post pandemico si tinge di rosa, non confetto o baby, ma varie tonalità di rosa polvere accostate a legno naturale -anche con finitura grezza- e altre tinte chiare e soprattutto al verde, anche questo in diverse nuances, altro colore protagonista simbolo indiscusso di natura, biofilia e sostenibilità.
Il tema della sostenibilità aleggia ed emerge in modo concreto nelle scelte e nelle azioni di molte aziende, anche se non urlato come richiamo e strumento di marketing,.
Speriamo che la rinascita del workplace segni anche la fine del green washing e l’inizio di una reale maggiore consapevolezza.
Testo di Renata Sias