
Capacità di fare ecosistema e di essere agili nello svilupparsi nel tempo: sono queste le caratteristiche principali dell’edificio digitale secondo quanto emerso dal webinar Smart Building 4.0: Design, Data & Technologies, organizzato da Interlogica e IoT Italy, che abbiamo deciso di inserire nella nostra rubrica WOWbinar.
Il seminario ha coinvolto diversi attori del settore, ricreando quella “catena del valore” tipica del settore IoT, in un dibattito che ha mostrato la necessità di passare dal design del singolo prodotto alla interoperabilità e al design del servizio.
L’IoT sta lentamente cambiando il mondo intorno a noi, il nostro modo di reperire informazioni su di esso e di interagire anche tra di noi. Eppure, a volte, questa grande opportunità sembra sfuggire a causa di un approccio limitante, come ha raccontato Alessandro Fossato, CEO di Interlogica:
“La parola IoT sta diventando sempre più diffusa, e i clienti si approcciano quasi solo seguendo una logica di mercato, ma non sanno quasi cosa farsene. Il design, però, è dare significato. L’IoT non prevede per forza che si parta dalla tecnologia disponibile, come se IoT significasse aggiungere un sensore ad un prodotto che singolarmente si connette a qualcosa.
Serve una prospettiva che parta dallo human centred design, che parta dagli utenti per capire quali sono i reali bisogni e opportunità, per costruire servizi che generano modelli di business in grado di garantire sostenibilità. E è a quel punto che la tecnologia può acquisire un maggiore senso perché mette la sua forza al servizio di modelli che sono destinati a funzionare. Bisogna partire dal servizio per fare prodotti aumentati”.
Come anche raccontato da Roberto Siagri, coordinatore del gruppo ANIE che ha pubblicato il terzo Libro Bianco 3.0 dello Smart Building, sono 4 i punti chiave di sviluppo dell’ioT che riguardano il building:
1. Interoperabilità sia tra gli oggetti, uniti grazie ai loro gemelli digitali raccolti nei data lake, sia tra diversi attori e aziende, chiamati a fare ecosistema, a formare quella che Luciano Pini di STMicroelectronics ha definito “catena del valore”, per far fronte efficacemente alla complessa gestione richiesta dai prodotti/servizi IoT.
Come ha spiegato Roberto Maggio di Enhancers, la progettazione IoT dovrebbe seguire tre fasi: la prima di mappatura per comprendere i comportamenti tipici, le occasioni e modalità di interazione con l’oggetto nel regno fisico; la seconda di comparazione che indaga quali e come le abitudini reali possono essere implementate attraverso le opportunità digitali; e infine l’enhancement, ovvero la creazione di un’esperienza ibrida che aggiunga nuovi significati all’oggetto e abiliti servizi di valore.
2. Servitizzazione: L’entrata dell’app economy nel mondo industriale ha guidato il passaggio dal prodotto al servizio e ora punta verso una outcome economy, in cui il cliente paga il risultato che ottiene e non il prodotto in sé. Questo processo riguarda anche l’ufficio, come ha fatto notare Andrea Padovan, di Io.T Solutions:
“In quest’epoca la tecnologia software e hardware saranno il pilastro del modo di lavorare, ma anche di vivere lo spazio. Realtà digitali ed analogiche che circondano l’utente cambieranno le catene di valore e modelli di business. L’ufficio diventerà un servizio e l’andare in ufficio un’esperienza. L’ufficio cambia dal prodotto ad una piattaforma capace di supportare il facility manager: bisogna puntare sempre di più ad un approccio basato sul design driven.”
3. Dal BIM al Digital Twin: da una visione statica dell’edificio, si sta passando ad una più dinamica e in tempo reale. I dati raccolti costantemente da sensori e da altre tecnologie permettono di creare un gemello digitale dell’edificio che consente una rappresentazione dinamica dell’oggetto building e un intervento su di esso capace di dare numerosi benefici in termini di manutenzione, sicurezza e benessere degli occupanti. In questo sistema dinamico rientrano anche i sistemi di purificazione e sanificazione di cui ha parlato Antonio di Tommaso, di Check Up s.r.l.
4. User experience e cybersicurezza. La user experience è data da un sistema di prodotti connessi interoperabili che formano nell’insieme un building come servizio. In questo panorama è fondamentale partire fin dall’inizio della progettazione dalla cybersicurezza in termini di integrità del dispositivo, robustezza dei canali di comunicazione e alla confidenzialità del dato.
Testo di Gabriele Masi.