
In soli 11 anni Zeta Service è passata da 1 cliente a 380 e da 1 dipendente a 170, quasi esclusivamente donne. Il successo di questa realtà italiana in costante crescita, premiata con prestigiosi riconoscimenti, è nell’attenzione alle persone e nell’approccio work-life balance. I nuovi uffici riflettono questa visione.
Il coinvolgimento e la visione centrata sulla persona sono alla base del progetto dei vivaci uffici di viale Ortles a Milano che saranno inaugurati a fine giugno. Un edificio di sette piani che con i suoi vivaci colori spicca nella triste periferia che lo circonda: forte catalizzatore e simbolo di una possibile riqualificazione urbana.
Silvia Bolzoni, amministratore unico di Zeta Service -azienda premiata da Great Place to Work e Ambrogino d’Oro– ci racconta l’iter di questo progetto fortemente partecipato, a partire dalla scelta del progettista “In azienda abbiamo istituito una banca dati dove ciascun dipendente inserisce i riferimenti di imprenditori o professionisti che possono essere interpellati quando si presenta la necessità, da qui abbiamo selezionato il progettista, l’architetto Matteo Colla, che ha avuto la sensibilità di tradurre nella metodologia progettuale e nello spazio l’attenzione alle esigenze delle persone che per noi sono il valore più importante”.
Il radicale intervento di ristrutturazione ha aumentato di tre piani l’edificio esistente e completamente riconfigurato il layout. Particolare attenzione è stata posta al comfort ambientale in termini di ergonomia delle sedute e progetto illuminotecnico. Luce, spazi aperti, ambienti candidi ravvivati da tocchi cromatici per la scelta dei quali Zeta Service si è avvalsa della consulenza di una psicologa del colore. Il colore diventa anche elemento di segnaletica e di identificazione nella comunicazione aziendale.
Ambienti accoglienti e non gerarchici che hanno previsto una confortevole break area con terrazzo all’ultimo piano affinchè tutti potessero godere della bella vista sullo skyline milanese.
Non ci stupisce che i dipendenti, pur avendo a disposizione un’organizzazione e tecnologie smart working, preferiscano comunque lavorare insieme ai colleghi in un workplace che amano e nel quale si riconoscono.