
Come può la differenza “paesaggio e architettura”, “natura e costruzione” compenetrarsi nel progetto architettonico? Una risposta ad una domanda diffusa nell’approccio contemporaneo al progetto edilizio arriva da Lori in Armenia, dal progetto del COAF Smart Center del libanese Paul Kaloustian Studio. Un dialogo esterno-interno che rappresenta contemporaneamente il cuore del programma umanitario ed educativo del committente: esperienze acquisite all’interno che si integrano, modificando e modificandosi, con il contesto locale.
“Creare un ambiente che sia più di un edificio, in cui il paesaggio diventi il cuore del progetto, e che grazie al programma di COAF diventi immagini di una “nuova natura” creata attraverso la struttura stessa”, così Paul Kaloustian ha presentato il progetto del COAF Smart Center, attualmente in costruzione a Lori, nella regione settentrionale dell’Armenia.
Moukbel Award, Paul Kaloustian è conosciuto per il suo progetto “House in a Forest” esposto alla 13° Biennale di Venezia e all’Istitut du Monde Arabe in Paris. Il COAF Smart Center costituisce il primo grande progetto architettonico da lui firmato.
La struttura richiama alla forma sinuosa di un nastro, una passerella che custodisce al suo interno un cortile di 7mila metri quadrati: in questo modo, in un gioco di costruzione e di vuoti, l’edificio ingloba l’ambiente circostante e ne fa il suo cuore fisico e simbolico.
L’unico piano si sviluppa orizzontalmente seguendo la naturale configurazione del terreno, declinando al suo interno diversi ambienti, aule, aree meeting, laboratori di informatica per studenti, un auditorium, una libreria e un ristorante.
Oltre agli alloggi pensati per studenti, collaboratori e ospiti, la struttura ospiterà all’esterno aree per diverse attività, come la serra, cuore del progetto di educazione rurale di COAF, per fornire ad adulti e bambini del posto conoscenze e competenze per lo sviluppo della regione.
Un campus basato su materiali ecosostenibili ed energie rinnovabili, disegnato nel rispetto dell’integrità dell’estetica rurale della regione, ma capace di proiettare l’immaginario verso uno sviluppo progressivo.
Testo di Gabriele Masi.