In occasione del seminario “Certificare la salute e il benessere nel workplace: nuove frontiere della sostenibilità” organizzato da WOW! con Coima e Assufficio, l’arch Marco Fossi, responsabile della Commissione Tecnica Federlegno Arredo e Assufficio, ha illustrato che cosa sono i CAM, quali sono le criticità emerse e i possibili adeguamenti per semplificarne l’applicazione.
Il Decreto Ministeriale dell’ 11/01/2017 (che sostituisce il DM del 2011) è stato approvato e è divenuto Decreto Legislativo ( n°56) il 19/04/2017. Da quella data l’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi è obbligatoria per ogni gara di acquisti pubblici attraverso Consip.
I CAM derivano da un documento redatto a livello Europeo, ma in alcuni casi l’Italia è più esigente e siamo anche gli unici ad applicarla al 100% dei prodotti.
Oltre a difficoltà oggettive di applicazione, i Cam per gli arredi per ufficio hanno creato anche problemi di interpretazione dei requisiti.
I CAM prevedono 2 sezioni:
Acquisto di nuovi arredi per interni a ridotto impatto ambientale;
Servizio di noleggio a ridotto impatto ambientale di arredi per interni.
La seconda sezione, finora non applicata, prevede infatti la possibilità di bandi per noleggi a lungo termine.
CAM arredi ufficio, criteri minimi obbligatori:
Sostanze pericolose;
Emissioni di formaldeide;
Contaminanti nei pannelli di legno riciclato;
Contenuto di COV nelle vernici;
Residui di sostanze chimiche in tessili e pelle;
Sostenibilità e legalità del legno;
Percentuale plastica riciclata;
Rivestimenti (tessili);
Materiali di imbottitura;
Requisiti del prodotto finito;
Disassemblabilità;
Imballaggio;
Garanzia (minimo 5 anni).
Va segnalato che in Italia siamo più virtuosi di altri Paesi, il truciolare è infatti prodotto dal 70% di legno riciclato, e da anni è escluso uso di solventi nelle vernici e obbligatoria la certificazione di provenienza del legno.
La percentuale del 50% di plastica riciclata per tutti i prodotti si è rivelata inapplicabile , come spiegheremo nelle criticità.
CAM arredi ufficio, criteri premianti:
Emissioni di COV dai prodotti;
Modularità ;
Raccolta e riuso arredi esistenti ante gara;
Garanzia estesa oltre i 5 anni.
I criteri premianti forniscono punteggi aggiuntivi in ambito di gara e allargano la visione di sostenibilità anche alla modularità che aumenta le performance di flessibilità e può quindi allungare la vita del prodotto.
Di difficile applicazione il servizio di recupero riciclo dell’usato perchè chi svolge queste attività deve essere iscritto a un albo e rispondere a determinati requisiti che un produttore di arredi non può soddisfare. Per risolvere questo problema Assufficio sta stilando un accordo con Rilegno.
CAM arredi ufficio, aspetti critici:
La filiera lunga e frammentata;
Necessarie indicazioni univoche sulla documentazione da presentare a comprova del soddisfacimento del requisito;
Plastica riciclata (50%);
Ritiro usato e riuso.
Il settore arredo per ufficio in Italia è costituito da una filiera è lunga e molti attori che intervengono nella catena produttiva, questo aspetto non era probabilmente stato preso in considerazione dal Ministero.
Chi realizza il prodotto finito è spesso un assemblatore e paradossalmente ogni terzista dovrebbe quindi fornire le documentazioni comprovanti le caratteristiche richieste. Esistono quindi grosse difficoltà nel reperimento delle informazioni e, di fatto, il carico pesa totalmente sul produttore del prodotto finito.
Altro criterio inapplicabile è quello relativo alla percentuale plastica riciclata di tutte le parti del prodotto.
Si devono infatti rispettare altre norme europee vigenti (requisiti di resistenza al peso del corpo umano, sicurezza resistenza al fuoco) che non sono compatibili con un materiale composto al 50% da plastica riciclata.
Assufficio sta lavorando in particolare per risolvere questi aspetti attraverso lo scambio di informazioni, esperienze e discussione; e la richiesta di chiarimenti dal Ministero oltre che con FAQ pubblicate sul sito.
Insieme a due laboratori di certificazione, l’associazione sta inoltre lavorando alla redazione di un vademecum che favorisca l’applicazione dei CAM e si sta studiando la possibilità di istituire una certificazione di “prodotto cam” che semplifichi la vita ai produttori di arredi.
Testo a cura di Renata Sias