Dopo il primo articolo dedicato all’importanza dell’archivio di impresa per valorizzare la storia dell’azienda e i suggerimenti per implementarlo, in questo secondo articolo Sara Bertoldo, ricercatrice della Università IUAV, illustra il case study Emme Italia, una delle aziende che sta investendo nel suo archivio e valorizzando il suo passato, analizzando l’evoluzione del workspace nel corso del ‘900 trovando stimoli per l’innovazione nel futuro.
Emme Italia, è un’azienda tradizionale veneta a conduzione famigliare, situata nel territorio padovano negli ex stabilimenti Bieffe e Bieffeplast, specializzata nella produzione di tavoli da disegno e tecnigrafi, nel tempo ha ampliato il suo catalogo prodotti con arredi metallici per scuole, uffici e musei.
Nata nel 1995 dalla passione di Maurizio Barison, che, negli anni ‘80, all’interno dell’ufficio sviluppo prototipi di Bieffe e Bieffeplast, ebbe l’opportunità di “respirare” la cultura progettuale dai più grandi architetti dell’epoca e di appassionarsi al prodotto, è una delle aziende che sta investendo e valorizzando il proprio archivio.
In occasione dei 25 anni di attività, il figlio Alessandro Barison, progettista e membro ADI, che fin da subito ha compreso l’importanza di guardare al passato per portare innovazione nel futuro, ha deciso di rendere pubblica la raccolta di artefatti raccolti dal padre e dai colleghi ex dipendenti Bieffe nel corso della loro carriera, per far conoscere a tutti la storia del design del nostro territorio.
Sotto la curatela di Simone Bellan e con la collaborazione della famiglia Ferrarese Anselmi, nel 2018 ha inaugurato la mostra Frammenti Bieffe 1953-1999 dove per la prima volta i visitatori hanno ammirato la selezione di oggetti disegnati da Anna Ferrarese Anselmi, Sottsass Associati, Joe Colombo, Ignazia Favata, Michele De Lucchi, Matteo Thun, Josef Hoffmann, Rodney Kinsman; i cataloghi, le pubblicazioni originali e i documenti Bieffe e Bieffeplast degli anni ’80 e ’90.
Dopo il grande successo riscontrato, Alessandro ha, quindi, deciso di dar vita al progetto Nel segno del metallo con l’intento di catalogare e valorizzare i materiali d’archivio, ed estendere la ricerca ad un’indagine più ampia sulla storia del workplace creativo moderno.
Ad oggi la fase di catalogazione dell’archivio ha fatto emergere un centinaio di riviste di settore tra cui Ufficiostile, Domus, Office Layout, Habitat ufficio, Interni, Of Arch. International magazine of architecture and design, Us, Ottagono, Abitare; libri sulla storia del design e dell’architettura, sul design & management, sul contract, sull’ufficio, sulla grafica e sulla comunicazione, sui materiali, sulle monografie di designer, architetti e artisti; cataloghi, disegni, listini prezzi Bieffe, Bieffeplast, aziende competitor dagli anni ’60 fino ai giorni d’oggi e quarantacinque tubi contenenti lucidi di disegni tecnici e di esplosi con distinte base realizzati a china dei prodotti Bieffe e Zucor dal 1971 fino al 1989.
All’interno dell’archivio è presente una cospicua sezione dedicata a prototipi, prodotti, diplomi e premi Bieffe, Bieffeplast e Zuccor, in parte ceduti da ex dipendenti o in prestito dalla collezione della famiglia Anselmi.
Alla fase di catalogazione è seguita una fase di valorizzazione dell’archivio, da una parte, attraverso l’ampliamento della raccolta con la ricerca di artefatti inerenti ai processi storici e industriali che hanno caratterizzato l’adozione del metallo nell’arredamento, con un focus rivolto all’arredo tecnico per l’ufficio e all’evoluzione del workspace nel corso del ‘900; dall’altra, la divulgazione del materiale: sia internamente all’azienda – con l’intento di migliorare le ricerche su nuovi prodotti e mercati – sia esternamente – pianificando un progetto di consultazione online da affiancare alla fruizione in loco da parte di ricercatori o utenti interessati ad approfondire il tema del metallo.
E’ ovvio che il progetto di ricerca non potrà terminare a breve, l’archivio ha costantemente bisogno di acquisizioni e aggiornamenti.
Inoltre, la pandemia, ha portato la ricerca verso nuove sfide come quelle di investire maggiori risorse sulla digitalizzazione, sulla creazione di database condivisi e di tour digitali tematici.
Tutti temi che possono portare Emme Italia ad instaurare un dialogo proficuo con la comunità scientifica a sostegno dei processi di innovazione aziendale.
Testo di Sara Bertoldo, designer e ricercatrice Università IUAV.
sara_bert@hotmail.it