![](https://wow-webmagazine.com/wp-content/uploads/2019/02/08-Lego-Serious-Play-Herman-Miller-wow-webmagazine-copia-925x401.jpg)
WOW! Ha partecipato al laboratorio esperienziale di Lego Serious Play “La gestione iterativa dell’incertezza” condotto dalla dott.ssa Daniela Chiru presso lo showroom Herman Miller a Milano.
Volatilià, incertezza, complessità, ambiguità: sono questi gli elementi del metodo V.U.C.A. acronimo anglosassone che descrive il mondo del lavoro di oggi. Può essere il gioco il modo giusto per accompagnare un cambiamento e accettare le sfide repentine, coinvolgendo le mani, il cervello e il cuore di ognuno per aggiungere valore?
Negli anni ’90 nascevamo i giochi elettronici. A Billund, in Danimarca, probabilmente in un giorno piovoso, si teneva una riunione cruciale per la storia di una delle aziende più famose del mondo dei giochi. Alla Lego pensavano che la riunione avesse come ordine del giorno quello di scegliere chi e quanti sarebbero stati licenziati, quando uno dei manager rovesciò un sacchetto dei famosi mattoncini sul tavolo da utilizzare come antistress per stemperare il clima di tensione imperante. Da quel momento, in quella riunione sono fioriti, invece, nuovi prodotti, i motori elettrici dei trenini, nuovi colori, nuove forme e nuove modalità di incastro.
Così è nato il Lego Serious Play, a cui ci ha introdotto la dott.ssa Daniela Chiru, Senior Trainer. Hr innovator e Certified Facilitator Lego Serious Play, lo scorso venerdì 15 febbraio 2019, presso lo showroom Herman Miller di Milano.
Partendo dal modello V.U.C.A. (volatility, uncertainty, complexity, ambiguity) che considera oggi il mondo del lavoro come volatile, complesso, ambiguo e incerto, quest’ultima caratteristica è un fattore determinante in un contesto dove il futuro non è più una proiezione del passato, e le competenze che noi abbiamo dal passato non risolvono più i problemi del futuro.
L’incertezza deriva sostanzialmente da tre aspetti:
–Contraddizioni tra aspettative e segnali che lancia la realtà (“ero sicuro che… e invece…”)
–Contrapposizione tra comportamenti e valori (se svolgo azioni che non corrispondono ai miei valori mi troverò in difficoltà).
–L’ingiustizia sociale (senso di impotenza di fronte a queste ingiustizie).
È in questo contesto che Lego Serious Play si inserisce non solo come gioco ed espressione emozionale, che permette lo sviluppo dell’intelligenza sociale ed emotiva di ogni lavoratore, ma anche come strumento che l’azienda può usare per prevedere e fare delle simulazioni su situazioni future, analizzando problemi e ipotizzando soluzioni che permettono di essere pronti a capire cosa sarà il futuro.
Inoltre il gioco aiuta i manager attorno al tavolo a capire l’essenzialità del processo come un’esperienza unica e mai certa, in cui l’incertezza ha il valore fertile di un risultato sempre aperto.
Infine la forma “mattoncino” impone, insieme alla “serietà” delle regole del gioco, di utilizzare la metafora come mezzo di espressione.
“Fertilizzando il cervello tiriamo fuori il processo cognitivo inconscio che è dimostrato guidi le scelte più difficili”, conclude la dott. Chiru “Ogni esperienza di vita ha preconfezionato una risposta che va ad influire su quel lato intuitivo. Noi carichiamo questi mattoncini di tante responsabilità e pensieri. Sono metafore ci aiutano a vedere un’immagine, un servizio da un punto di vista diverso. Le aziende usano le metafore per raccontarsi, la narrazione permette di comprendere i valori, la cultura aziendale. Le narrazioni smorzano, non hanno il peso della parola scelta apposta. Se è vero che quando costruiamo rispettiamo i vincoli che sono stati dati, quello che viene fuori è però l’espressione della propria creatività“.
Testo di Gabriele Masi.