
Materiali, arredi e colori: sono questi gli ingredienti dello smart design degli uffici Arcadis di Milano disegnati da D2U. Attraverso il bilanciamento di questi elementi, la divisione degli spazi di lavoro in isole e il bilanciamento tra spazi per la condivisione e ambienti individuali, il progetto ha come obiettivo quello di favorire la sinergia nei gruppi di lavoro, adattando le tendenze dello smart working alla particolarità aziendale.
Nel riunire i propri uffici in un’unica sede a Milano, in via Monterosa 93, Arcadis si è posta come obiettivo quello di utilizzare il design per “infondere sempre più sinergia nei gruppi di lavoro” interpretando “in chiave efficace le linee guida del gruppo in chiave smart working”, come ha riferito Roberto Talotta, Managing Director dell’azienda.
I 1.500 metri quadrati del progetto sono stati affidati al team di D2U (Design to Users) guidato da Jacopo della Fontana, che lo ha sviluppato in stretta collaborazione con un team interno e al project manager Arcadis Alberto Spacone. “Progettare al fianco del cliente permette di interpretare in chiave creativa il brief e rispettare gli obiettivi di tempi e costi stabiliti”, spiega l’architetto della Fontana.
Il workplace ruota attorno alle due grandi navate a tutta altezza intervallate da un mezzanino centrale, collegate tra loro da scale a vista e raggiungibili in entrambe i piani da due ingressi su due livelli diversi.
In questo spazio prevalentemente open, si alternano spazi chiusi per riunioni e che favoriscono la concentrazione, le aree di ricevimento per i clienti e la caffetteria interna. Le postazioni di lavoro, invece, sono raggruppate per ambito di attività in isole, intervallate da tavoli per riunioni del team e da postazioni individuali, garantendo uno spazio capace di seguire le necessità che si creano durante il processo lavorativo e la giusta flessibilità per accomodare le future esigenze e cambiamenti dell’azienda.
Protagonisti dello spazio sono i colori, i materiali e gli arredi, studiati in un approccio ergonomico per garantire comfort e assorbimento acustico in un ambiente vibrante e dinamico. Gli arredi, in particolare, prevalentemente disegnati dalla casa olandese Ahrend, hanno visto coinvolti anche diversi fornitori tra cui moquette Interface.
Testo di Gabriele Masi.