Nella verde campagna di Offanengo, vicino a Cremona, sorge uno scultoreo poliedro nero dalle linee oblique e le punte taglienti.
Struttura architettonica di 45.000 mq simile a un minerale nero che evoca la forza della natura, genera prospettive disorientanti e conquista il territorio circostante.
E’ il nuovo headquarter di Chromavis, azienda leader a livello mondiale nella produzione di cosmetici.
Progettato da Eba Engineering (Ercole Barbati) affiancato da Cesare Marzocchi per il landscape design e, per l’interior design, da Alessia Garibaldi e Marco Vigo.
Tra le aziende fornitrici che hanno contribuito a questo workspace fuori dal comune spiccano Estel per gli arredi ufficio e Cardex che ha fornito arredi di design.
Un’architettura solida e compatta che unisce alle forme coraggiose anche criteri altamente eco-sostenibili coerenti con la filosofia di Chromavis. Una visione chiaramente espressa nel brief che Alessia Garibaldi e Marco Vigo hanno saputo tradurre anche negli interni e Cesare Marzocchi nel landscape (oltre 97.000 mq) articolato in morbide colline, patii e specchi d’acqua nei quali gli edifici si riflettono.
Il continuum del verde all’esterno e indoor è il filo conduttore in ogni ambiente della struttura che si apre verso l’esterno con i suoi scorci sempre diversi. I serramenti, scuri e obliqui, di sera diventano tagli di luce.
E’ stato realizzato in soli diciotto mesi grazie all’adozione del modello di progettazione definito “Fast-Track Design” che prevede la sovrapposizione delle fasi di progettazione e di costruzione.
Gli interni
Gli interni sono in sincronia perfetta con gli esterni assecondando le inclinazioni e le linee oblique, nei corridoi addirittura le esaltano con luci led che creano una lunghissima prospettiva collegando le diverse aree produttive con gli uffici.
Il percorso è punteggiato da sale riunioni, auditorium, caffetteria, al ristorante aziendale e atelier.
Il design minimale esprime la sua ricchezza attraverso materiali di pregio come il legno di ebano affumicato, il noce e il vetro retrolaccato. Oppure il granito nero su basamento trattato in foglia d’oro della reception con la parete vetrata nera di sfondo che rispecchia i visitatori e il paesaggio esterno.
Coloratissimi elementi di arredo iconici sdrammatizzano il rigore e la spigolosità del contenitore.
Per gli incontri informali si alternano, tra piante tropicali, le ambientazioni pop e i salotti dal mood domestico e borghese.
Per gli incontri formali sono previste suggestive salette per quattro persone illuminate da un lucernario quadrato e dalle grandi vetrate sospese sul velo d’acqua del giardino interno.
I collegamenti tra i piani sono caratterizzati da volumi obliqui e scale a sbalzo. Le lampade sono state pensate come un’installazione artistica con grandi cilindri che riempiono la doppia altezza.
Nella parte dedicata agli uffici direzionali anche le vetrate interne sono oblique e riprendono i tagli delle finestre, il nero e il tortora avvolgono in modo caldo gli ambienti.
Per gli open space dedicati alle funzioni creative sono state adottate soluzioni più colorate che rimandano alle palette della cosmetica e più libere: le altalene sostituiscono il tavolo riunione nell’area brainstorming.
Mentre il total black è stato scelto per l’ Hubble, la sala meeting di rappresentanza con al centro il tavolo scultoreo laccato chiaro la cui struttura evoca la chiglie di una nave.
Un arredo su disegno ingegnerizzato da Estel che oltre agli arredi custom ha garantito soluzioni flessibili per arredi e imbottiti.
Il total white domina al piano secondo nei laboratori e nell’area produttiva.
La visita prosegue nell’Atelier con arredi su misura concepiti per esporre e valorizzare i prodotti e si conclude con scorci e viste sulla parte produttiva.