
Portare in ufficio l’atmosfera domestica è un trend in atto da diversi decenni. Originale, è invece l’approccio opposto di Barreca &La Varra che applica i criteri tipici dell’office design per il progetto di un alloggio sperimentale di edilizia sociale a Milano.
Proprio come in un workplace, le caratteristiche di questo appartamento sono la flessibilità e l’adattabilità, la luce naturale e la possibilità di graduare i livelli di privacy per gli abitanti.
E come succede normalmente negli spazi ufficio, i tavolati interni vengono demoliti per creare un open space dal layout più libero, suddiviso con pareti mobili, schermi ed elementi di arredo riconfigurabili.
L’idea nasce dal workshop “Design of Spaces II” organizzato nel 2016 da Domus Academy a Milano, dove Gianandrea Barreca è docente al Master in Urban Vision and Architectural Design.
Il tema del progetto l’impiego di elementi tipici dell’office design per la riconfigurazione del layout di un appartamento di edilizia popolare.
L’alto livello dei progetti eseguiti dagli studenti internazionali che hanno preso parte al workshop, ha spinto il team a rendere concrete le fantasiose idee emerse.
L’ggetto dell’intervento è diventato così un appartamento reale, un trilocale di 80 mq a Milano, al settimo piano di un immobile di edilizia popolare a Milano, gestito da MM Spa.
Le proposte emerse dal workshop si sono così dimostrate valide anche per affrontare un tema urgente come è quello della riqualificazione del patrimonio di edilizia popolare esistente. Il progetto architettonico è stato redatto da Barreca & La Varra che ha seguito anche la direzione artistica.
In realtà sono state fatte solo piccole modifiche sul layout esistente, tuttavia si è scelto di demolire tutti i tavolati esistenti per ottenere un ambiente da suddividere con pareti mobili e vetrate che consentissero il passaggio della luce naturale e scenari totalmente modificabili in base all’utilizzo.
Così sono state brillantemente superate le criticità legate a finestre di piccole dimensioni, a un rapporto tra locali zona notte/giorno che non corrisponde più ai nostri stili di vita.
“La ricerca della luce al di là dell’esposizione della casa, la necessità di avere grandi spazi continui con soluzioni open space da potere al tempo stesso parcellizzare, e soprattutto l’avere, nella continuità di utilizzo determinata da una maggior permanenza in casa, profondità di visione, mutevolezza del paesaggio, cromie, luci e ombre cangianti e controllabili a piacimento: queste sono divenute necessità non più rimandabili” spiegano i progettisti.
La Casa di Vetro, come un set teatrale, apre e chiude le sue quinte. Sipari e pannelli possono essere spostati, aperti o chiusi in modo dinamico per “mettere in scena la quotidianità con diversi gradi di riservatezza, e far dialogare a piacere i luoghi”.
E grazie alle partizioni vetrate, la luce – fondamentale, ma spesso scarsa nei vecchi alloggi- pervade in ogni ambiente della casa, che già ci immaginiamo rigogliosa di verde, altro elemento chiave per il benessere, anche indoor.
Credits
project creators: MM Spa, Domus Academy, Barreca & La Varra
direzione lavori, gestione immobiliare, sponsor: MM Spa
crediti disegni: Barreca & La Varra
crediti foto: Carola Merello
Sponsor
pareti in vetro: Las Mobili
elementi ombreggianti: Bandalux Italia
impresa edile: Edil Pietro
MEP: Erregi
verniciatura: Cromology Italia (MaxMeyer)
rivestimenti interni: Mirage Granito Ceramico
cucina: Egoarredamenti (Aster)
illuminazione: HI Lite Next
Con il contributo di:
consulente per la progettazione strutturale: BCube Progettazione
arredo zona notte e giorno: Caremi arredamenti & contract