
O + A è uno studio di interior design con sede a San Francisco fondato da Primo Orpilla e Verda Alexander all’inizio degli anni ’90. Il loro obiettivo è individuare e comprendere la cultura delle aziende start-up e tradurla in termini spaziali. Studio O+A sa comprendere le forze economiche e sociologiche che stanno trasformando il modo in cui le persone lavorano e vivono: i confini sfocati tra casa e ufficio, la sempre crescente mobilità della forza lavoro e il movimento fluido delle informazioni.
Voi affermate che “la mentalità start-up” è una caratteristica fondamentale dell’estetica O + A”: che cosa significa esattamente “mentalità start-up” secondo voi?
La maggior parte delle start-up inizia con l’idea di fare qualcosa di meglio, più velocemente, in modo più efficiente, più efficace, più piacevole rispetto a quanto è stato fatto in passato. La mentalità start-up porta ad analizzare costantemente le condizioni esistenti, i protocolli e le procedure noti e a interrogarsi. È un modo di guardare le cose sia ricettivo che critico. Ricettivi alle nuove idee, ma sempre testandole per verificare la risonanza che hanno e come si attuino in pratica. I nostri progetti hanno l’obiettivo di aiutare gli imprenditori a trovare e attuare le pratiche di business che funzionano meglio per loro, senza tener conto delle convenzioni stantie di quello che un workplace dovrebbe essere.
Il vostro modello progettuale è focalizzato sull’individuazione e la comprensione della cultura aziendale. Come è cambiata in questi ultimi anni? Che impatto hanno questi cambiamenti sull’interior design?
La cultura aziendale è diventata molto meno gerarchica e formale. L’enfasi ora è sulla collaborazione e sulla costruzione di un ambiente di lavoro che incoraggi ciascuno ad essere creativo, non solo il team Ricerca&Sviluppo. Quello che tutti i nostri clienti chiedono è più spazi di incontro e maggiore varietà di spazi di incontro. Ovviamente le persone lavorano meglio quando sono rilassate e possono scambiare le idee con i colleghi e un ufficio ben progettato può promuovere quel tipo di lavoro collaborativo. Ma deve essere bilanciato con spazi per la concentrazione, perché alcune attività richiedono tranquillità e relax. La nuova cultura aziendale ha capito che non esiste più il posto di lavoro “taglia unica” adatto per ogni attività. Il posto di lavoro efficace è quello dove tutti i dipendenti possono muoversi continuamente da un tipo di spazio a un altro a seconda delle esigenze del momento.Si tratta di sbloccare il potenziale di ogni individuo per ottenere il massimo.
L’ufficio e la casa sono due delle possibili opportunità. Quali “spazi terzi” immaginate?
I clienti sono sempre più alla ricerca di in-house caffè nei loro uffici e vogliono aree ricreative. Non si tratta di “rendere divertente il lavoro” in sé. È più una consapevolezza che la creatività si sviluppa da un mix di lavoro e leisure. Che spesso le buone idee vengono in mente quando stai facendo qualcosa di diverso. Per questo gli ambienti di lavoro “fully-equipped” dove le persone possono utilizzare strumenti per sperimentare e inventare, appendere le loro biciclette o costruire qualcosa, sono molto popolari. Tutti questi spazi di lavoro stimolano e rigenerano.
Quali scenari e quali evoluzioni prevedete per l’ufficio e le modalità di lavoro/vita nel prossimo futuro?
Pensiamo che l’ambiente di lavoro diventerà più fluido di quanto non sia già. La possibilità di lavorare dovunque è il regalo che ci ha fatto la moderna tecnologia delle comunicazioni. Questo non significa necessariamente lavorare da casa, sebbene questa possibilità sia inclusa. Significa anche spostare il “desk” in ufficio – desk anche nella forma di un computer portatile o di un tablet- in base a quello che accade quel giorno. Significa avere un incontro con lo staff nell’area caffetteria dell’ufficio, o nel caffè per strada o in taxi andando all’aeroporto. Significa lavorare a qualsiasi ora del giorno o della notte. Tutte queste cose stanno già accadendo nel nuovo workplace, ma saranno più diversificate, più strutturate.
Altra tendenza che vediamo è un crescente rispetto per i valori e le texture del passato. Soprattutto nel design, gli imprenditori vogliono che il loro business sia legato a una tradizione -spesso una tradizione industriale o artigianale- che dia il segno e riconoscibilità dello sforzo umano. Proprio a causa della natura digitale di gran parte dell’economia di oggi, l’apprezzamento per il tangibile si fa sempre più forte.
Intervista esclusiva di Renata Sias, direttore di WOW! Webmagazine.
Foto di Jasper Sanidad, courtesy O+A.
Didascalie
1,2,3, Microsoft campus di Redmond, Washington (5500 mq), un prototipo del workplace 2.0 basato sulla massima flessibilità, spazi più collaborativi,creativi e stimolanti.
L’ufficio del futuro immaginato da O+ A e Microsoft è un’amalgama di texture industriali classiche, tecnologia d’avanguardia e un mix di ambienti per stare seduti o sdraiati. Le gerarchie manageriali sono invisibili — tutti siedono e seguono il flusso creativo.
4,5, Climate Corp è una società che analizza per le aziende agricole i dati relativi al clima. Il design degli uffici enfatizza la portata globale della missione dell’azienda. Sospeso sopra la grande area comune con funzioni di reception, accoglienza, cucina e sala conferenze, un mappamondo del diametro di 2,5 m “ruota” come promemoria de continuo cambiamento di clima sulla terra. La rotazione è però un’illusione: tre proiettori gestiti al computer dalla reception proiettano le immagini sulla sfera bianca per creare l’effetto del movimento.