
Ci sono aziende che non si lasciano spaventare dal covid-19, tra queste è certamente Lago che ha ampliato e riorganizzato il proprio headquarters rendendolo un luogo di lavoro sostenibile e human centered che concretizza i principali valori aziendali.
In occasione di Open Factory 2020 Daniele Lago, CEO & Head of Design, ha raccontato come l’azienda si è mossa durante la pandemia e come ha dato vita al Lago Campus, sviluppato su nuovi modelli industriali e con un investimento di 10 milioni in 4 anni.
Ha parlato di lean production, di sostenibilità, di community, di giardini, oasi e osterie aziendali, ma l’aspetto più sorprendente è stato come sempre il suo incontenibile entusiasmo, la sua passione.
Non si è trattato solo di raddoppiare la superficie della sede produttiva quanto di una profonda riorganizzazione finalizzata a dare vita alla propria visione imprenditoriale, a tradurre in uno spazio fisico la nuova cultura del lavoro che mette l’uomo al centro e rispetta l’ambiente.
Alla base di questa azienda 4.0, con età media dei dipendenti inferiore a 40 anni, c’è il concetto di workplace inteso come innovazione e fucina di pensiero.
“L’uomo che crea è anche l’uomo che usa. Siamo partiti da questo principio per ampliare l’headquarters, rilanciando la centralità delle persone e del tema ambientale nel nostro approccio al fare impresa… Per questo motivo abbiamo voluto investire tanto nella creazione di una nuova casa produttiva bellissima ed entusiasmante… Crediamo, quindi, che sia altamente strategico sviluppare luoghi di lavoro che favoriscano la coesione sociale e l’ingegno umano, caratterizzate da un alto tasso tecnologico che ci consente di generare un design personalizzato in grado di rispondere a ogni tipo di esigenza e sensibilità” dichiara Daniele Lago.
Lago Campus, che concretizza queste visioni, si sviluppa su 50.000 mq e si articola in 7 diversi ambienti:
la fabbrica organizzata seguendo i criteri della lean production, lo showroom con i suoi affascinanti set, gli uffici accoglienti e dinamici, il giardino e l’oasi pensati per attività ricreative e di formazione e infine la logistica e il ristorante aziendale battezzato Osteria ospitati nel nuovo edificio progettato da ZaettaStudio.
Ancora un esempio di coraggiosa declinazione dell’architettura industriale che fonde il linguaggio della tecnologia con la tradizione artigianale e il rispetto del territorio.
Un green building dove il legno è il materiale costruttivo prevalente. Sono in legno lamellare la struttura e la copertura punteggiata da 78 lucernari, anch’essi con centine in legno, che forniscono luce naturale. La facciata esterna è invece rivestita da scandole in zinco titanio.
Il risparmio energetico è ottenuto grazie all’utilizzo della geotermia ( con utilizzo dell’acqua di tarda a temperatura costante di 13 gradi). Per stimolare stili di vita più sostenibili sono inoltre state installate 4 stazioni di ricarica elettrica per le auto e un’ area ecologica per la raccolta dei rifiuti.
L’utilizzo di elementi prefabbricati anche per gli interni è finalizzato alla massima flessibilità e possibilità di modifica del layout.
Grazie al magazzino automatizzato alto 14 metri è stato possibile ampliare la superficie produttiva e aumentare lo spazio di stoccaggio.
Al piano terra -dove sono ospitati produzione, logistica, infermeria, spogliatoi e area relax- un volume aggettante interamente vetrato affaccia sul piazzale.
Il rosso è l’elemento cromatico che caratterizza e connette gli ambienti, come nel caso della energetica scala che conduce al primo piano dove si trovano la sala conferenze e Lago Osteria, gestita da uno chef e pensata come luogo conviviale e rilassante, capace anch’esso di generare energia attraverso le relazioni e l’empatia.