
E’ una tipologia di arredi così nuova che ancora non ha una definizione precisa: cabine? navicelle? box acustici? office pod? quiet room? chiamiamoli come preferiamo. La loro funzione è delimitare oasi di privacy con dimensioni e livelli di fonoassorbenza variabili in base alle esigenze. Non si tratta di tradizionali pareti mobili né di pannelli divisori; piuttosto un’evoluzione e fusione di entrambi. WOW ha selezionato alcuni tra i sistemi con le più alte performance.
E’ molto affascinante l’immagine di vivaci workplace con chiassosi teamwork impegnati su un progetto, riunioni informali, dinamici open space… La realtà non è così rosea: il comfort acustico risulta essere una delle esigenze principali dei lavoratori -smart o tradizionali che siano- perché i momenti di concentrazione sono indispensabili qualsiasi attività si svolga e, contrariamente a quanto si pensa, anche il lavoro creativo ha bisogno di tempi del silenzio.
Quando si lavora, collaborazione e chiusura verso il mondo esterno fanno parte dello stesso percorso, devono integrarsi e alternarsi in modo dinamico e perché questo sia possibile servono elementi di partizione altrettanto dinamici.
Versatili nell’utilizzo, variabili nelle dimensioni, flessibili nel montaggio, performanti nelle prestazioni acustiche, agili nei tempi di utilizzo, espandibili nel tempo e predisposti per l’integrazione delle tecnologie ICT: questi sono i requisiti di quelle che Edward T. Hall definirebbe “personal bubble”, evidenziando che l’Uomo, in quanto essere sociale, delimita i suoi territori sia per escludere i suoi simili, sia per instaurare relazioni.
Dunque una doppia identità di “rifugio” per escludere gli altri e per non disturbarli -durante il tempo di una telefonata, o di un breve meeting a due- ma anche di “lodge”, di accoglienti “casette” -per lavorare in gruppo anche per tempi più prolungati, per teleconferenze e meeting che coinvolgono un numero maggior di partecipanti-.
Ecco le caratteristiche principali:
Sono sistemi prefabbricati: l’approccio “su disegno” è da dimenticare, ma la gamma degli elementi previsti garantisce la soluzione “su misura”.
La modularità è indispensabile perché le dimensioni variano dal phone booth – cabina telefonica attrezzata al massimo con mensola e sgabello- al salottino per poche persone -arredato con divani e tavolino basso- fino alla sala meeting per 10/12 persone con tavolo riunione e schermi per le proiezioni.
Sono rigorosamente free standing; i sistemi di assemblaggio -spesso brevettati- sono l’elemento distintivo e devono garantire il montaggio rapido.
Il fonoisolamento è il must, dunque vanno evitati setti acustici e le guarnizioni devono essere garantite. Utilizzando pannelli di chiusura ciechi e in materiali fonoassorbenti mantenere elevate performance acustiche è più facile; ma se le pareti sono vetrate il compito è più arduo.
Le pareti non raggiungono il soffitto dell’immobile quindi devono essere predisposti per una copertura che potenzi l’isolamento acustico, ma allo stesso tempo permetta la circolazione dell’aria condizionata.
Prevedono un varco aperto o sono dotati di porta a battente o scorrevole per assicurare la perfetta tenuta acustica.
Il design ha come sempre una grande importanza, non solo per la scelta di materiali e finiture ma anche per gli aspetti formali e strutturali.
In commercio esistono box dalle forme squadrate, ma i sistemi più evoluti prevedono anche moduli curvi, ciechi o vetrati, che fanno assumere a questi elementi di interior design l’immagine di una “navicella” (non a caso in inglese li chiamano Pod) lievemente atterrata nello spazio del workplace e pronta a decollare.
Estel: Collaborative Room.
La gamma di queste cellule modulari si articola in tre varianti dimensionali con struttura e configurazione interna coordinata: dalla versione small, adatta a ospitare una o due persone, alla medium che funge da punto d’incontro per gruppi fino a quattro persone, fino alla large, meeting area per accogliere fino ad otto persone.
Sono composte da una struttura portante in alluminio, integrabile con lastre verticali in vetro o con pannelli ciechi fonoassorbenti. L’accesso può essere configurato con varco aperto, porta a battente o a scorrimento. Può essere dotato di propria pavimentazione. I principali plus sono l’alto grado di isolamento acustico, garantito dalla presenza di materiali fonoassorbenti, la facile e personalizzabile elettrificazione e la dotazione di sistema di ricircolo forzato dell’aria.
Fantoni: Acoustic Room.
Può essere dotato di pannelli fonoassorbenti, pareti vetrate e pavimento.
Due moduli di diverse dimensioni (254 x 254 x h254 cm – 254 x 134 x h 254 cm) permettono di creare isole acusticamente protette. Il modulo è costituito di pannelli fonoassorbenti 4akustik.
Universal Selecta: Chakra – The Inner Sound.
Design R&D US con AMA-Albera Monti e Ezio Rendina
Sistema di partizione prefabbricato, coperto da 5 brevetti; è autoportante, non richiede ancoraggi a soffitto né a pavimento. Grazie alle diverse soluzioni disponibili, garantisce condizioni ideali di comfort acustico personalizzabili e la circolazione dell’aria.
Utilizza un sistema di assemblaggio brevettato che assicura semplicità e velocità nel montaggio. Prevede moduli ciechi e vetrati, lineari e curvi, in varie dimensioni e porte a battente o scorrevoli. Dal phone booth alla meeting room per 12 persone.
Citterio: Sound System.
Design Franco Mirenzi e Vittorio Parigi
CSS è una famiglia di cabine in alluminio, vetro e pannelli in fibre legnose che spazia dai phone booth alle sale riunioni di media dimensione. E’ dotata di rivestimenti brevettati fonoassorbenti, piramidali o piani.
Faram: Bubble.
Uno spazio che accoglie il singolo e le sue esigenze. Le forme curve agevolano la collocazione negli ambienti. Tutto è personalizzabile, a richiesta del cliente: finiture, seduta, tavolo, dotazione elettrica, luci, aria condizionata, carica cellulare e per piacere. La versione Bubble Meet può ospitare quattro persone.
Orangebox: Air3.
Lanciato nel 2014, è un sistema di acoustic pods avanzato che ha ricevuto premi e riconoscimenti. Delimita in poche ore sale riunioni, spazi privati, phone booth e isole touchdown. I materiali di finitura e la soluzione adottata per la copertura lo rendono uno tra i più completi sistemi sul mercato. Il sistema di tetto apribile brevettato a livello mondiale, è infatti dotato di un sistema avanzato di sicurezza antincendio. I pannelli sono intercambiabili. Esistono 17 modelli di pod standard che offrono una varietà di sale riunioni private curve, quadrate, piccole e grandi.