
Con l’annuncio dei vincitori (Diller Scofidio + Renfro e Stefano Boeri Architetti) del concorso internazionale di architettura per la rigenerazione dell’edificio di Via Pirelli 39 a Milano, Coima lancia l’avvio della stagione di progetti strategici post covid con l’aspirazione di contribuire alla rinascita di un’Italia sempre più green e attenta all’impatto ambientale.
Un intervento dove la “Botanica si intreccia con l’architettura” come ha dichiarato Stefano Boeri. Mentre Elizabeth Diller ne ha sottolineato la responsabilità ambientale, e “una vibrante destinazione culturale ‘vivente’ dedicata all’arte e alla scienza delle piante”.
Il primo intervento di riqualificazione dell’agenda post Covid di Coima SGR, per il quale è previsto un investimento di oltre 300 milioni di euro, sarà il primo progetto italiano interamente misurabile secondo criteri ESG: allineato alle linee guida di Next Generation EU; certificato LEED Platinum, WELL Gold, WiredScore e contribuirà al raggiungimento della certificazione LEED e WELL for Community del quartiere Porta Nuova: primo distretto al mondo.
La collaborazione fra Diller Scofidio + Renfro, al primo progetto in Italia, e Stefano Boeri Architetti rappresenta una partnership virtuosa scelta da Coima come approccio internazionale.
Il loro progetto, vincitore del concorso internazionale indetto nel novembre 2019, crea una connessione con il parco Biblioteca degli Alberi e prevede una serra/laboratorio dedicata all’educazione sull’impatto ambientale e il riuso edilizio.
La riqualificazione include:
il recupero della torre esistente (detto Il Pirellino);
il ripensamento dell’edificio a ponte su Melchiorre Gioia;
la realizzazione di una nuova torre vegetale.
L’immobile esistente
IL Pirellino, da anni dismesso dal Comune di Milano, oggi frattura urbana nel quartiere di Porta Nuova, sarà riqualificato attraverso un modello di utilizzo misto di spazi pubblici-residenziale-terziario, mantenendo e adeguando agli attuali standard la prevalente destinazione terziaria dell’edificio.
L’edificio a ponte
oggi percepito come separazione, sarà completamente ripensato e, pur mantenendo il segno architettonico del ponte, viene svuotato e alleggerito, trasformato in in uno spazio aperto per eventi, e mostre, con aree wellness e un laboratorio sull’impatto climatico e ambientale, ed estensione della Biblioteca degli Alberi.
Punto centrale della trasformazione del ponte sarà la green house, una vera e propria serra della biodiversità dove vivere un’esperienza immersiva, educativa, interattiva e innovativa tra svariate specie vegetali.
La nuova torre residenziale
con 1.700 mq di vegetazione, distribuita sui piani in modo che le fioriture cambino i colori dell’edificio al variare delle stagioni, assorbiranno 14 tonnellate di Co2 e produrranno 9 tonnellate di ossigeno l’anno, al pari di un bosco di 10 mila metri quadrati.
Con 2.770 mq di pannelli fotovoltaici la torre sarà in grado di autoprodurre il 65% del proprio fabbisogno energetico.
L’edificio prevede parti strutturali in legno che ne diminuiranno il carbon footprint, tra cui 1.800 metri cubi di legno dei pavimenti che consentiranno di risparmiare fino a 3.600 tonnellate di biossido di carbonio nelle fasi di costruzione.
Manfredi Catella, Founder & CEO di Coima, ha dichiarato: “Anche alla luce dell’emergenza sanitaria ritengo che la rigenerazione del territorio rappresenti una chiave industriale strategica di rilancio del territorio italiano, da un punto di vista culturale, ambientale, sociale ed economico. Il nostro Paese è ricco di edifici iconici e luoghi straordinari che hanno la necessità di essere riscritti e ripensati secondo criteri di sostenibilità e di innovazione: un percorso e una missione che già da molto tempo condividiamo con i nostri investitori e che può rappresentare una leva determinante per le nostre città e per il nostro Paese.”