
Gli uffici Mutti, disegnati dall’architetto Paolo Bedogni, mettono al centro il rapporto tra tradizione e sostenibilità dalla ristrutturazione e valorizzazione del complesso architettonico settecentesco originale, al design dei nuovi spazi ad esso collegati attraverso una lunga passeggiata solare. Il progetto degli oltre 1.000 mq del complesso si basano su due peculiarità: l’attenzione all’utilizzo dell’illuminazione naturale e le scelte cromatiche di “brandizzazione” dello spazio.
Tutto nella sede di Montechiarugolo (Parma) di Mutti, azienda famosa in tutto il mondo per la lavorazione del pomodoro, richiama alla sua attività.
Innanzitutto l’attenzione per l’illuminazione: la luce è uno degli elementi fondamentali per una buona agricoltura… e anche per una buona produttività e qualità della vita in ufficio.
Al centro del complesso si sviluppa così una solar promenade che prosegue per tutta la lunghezza dell’edificio su due livelli: una strada interna, fiancheggiata da alberi, illuminata dai lucernari apribili sulla copertura.
Gli uffici, che si susseguono su entrambi i piani, sono stati esposti a sud, in modo che potessero beneficiare di un’illuminazione naturale filtrata dalla parete traforata in mattoni che affaccia sul ballatoio di collegamento. Un’illuminazione amplificata dalla pavimentazione in gres e migliorata nelle postazioni lavorative dalle lampade a Led dimmerabile dotate di sensori di luminosità che seguono il flusso luminoso, consentendo un buon risparmio energetico. Ogni lampada può essere inoltre gestita secondo le esigenze del lavoratore attraverso un computer o uno smartphone.
La luce è stata anche protagonista dell’efficientamento energetico dell’edificio con l’utilizzo di un impianto fotovoltaico da 18kW e un impianto solare termico con accumulo per la produzione di acqua sanitaria. Anche il ricambio d’aria naturale, che si unisce a quello indotto dall’impianto di ventilazione, sfrutta le correnti ascensionali create dall’irraggiamento solare, immettendo aria dalla facciata nord attraverso aperture regolate da un sistema automatizzato.
Il lato sud dell’edificio presenta, invece, un sistema di ombreggianti di brise soleil meccanici per contrastare l’eccessivo irraggiamento estivo.
Un secondo tema del progetto è la rilevanza che il pomodoro ha avuto come elemento di ispirazione. Innanzitutto, da un punto di vista spaziale, la hall di ingresso è stata pensata per richiamare la forma morbida del vegetale, senza spigoli e con un andamento circolare.
In secondo luogo dal punto di vista del colore, ricercando creare un ambiente distensivo, rilassante e brandizzato, tra le vetrate policrome con sfumature di rosso e giallo oro, colori del logo dell’azienda.
La capacità di armonizzare archeologia industriale e nuove esigenze di flessibilità viene confermata anche dalle sedute Bross scelte per la hall e le due sale riunioni al primo piano, che uniscono una lavorazione artigianale a soluzione ergonomiche innovative.
La capacità di creare un workplace flessibile in grado di equilibrare luoghi di relazione ad ambienti per il lavoro individuale è stata un’altra preoccupazione di Paolo Bedogni, come dimostrano i due canali tecnici a tutta lunghezza integrati nelle pavimentazioni che permettono di riconfigurare liberamente le postazioni di lavoro all’interno dell’ufficio.
Testo di Gabriele Masi.