
In questa video intervista, Corrado Caruso, co-founder di D2U (Design to Users), racconta il caso emblematico della sede di Cargeas a Milano.
Il layout degli uffici, realizzati in tempi strettissimi tra dicembre 2019 e marzo 2020, è stato recentemente riprogettato per adeguarlo alle nuove esigenze imposte dal covid-19.
L’accelerazione nell’implementazione dello smart working e la survey sull’occupazione degli spazi hanno suggerito un diverso utilizzo dello spazio dovuto alla minore densità abitativa.
L’Headquarter cambia dunque il suo significato, assume nuove funzioni ed evolve in Hubquarter.
Quando, alla fine del 2019, la società assicurativa del Gruppo BNP Paribas Cargeas affidò a D2U il progetto della propria sede milanese, la parola corona-virus era ancora pressoché sconosciuta.
Il layout degli uffici (2.700 mq su 3 piani), era stato definito tenendo conto di un percorso verso lo smart working che si sarebbe implementato gradualmente negli anni successivi.
Proprio mentre si concludevano i lavori, la prima ondata di covid-19 ha però modificato i piani.
“La pandemia ha rappresentato un acceleratore per un cambiamento già in programma. Il progetto originario doveva infatti indirizzare gli spazi verso un futuro concetto di ‘light smart working’ per circa 20% della popolazione.
Ma nella primavera 2020 il lavoro si è svolto da remoto con un piano di rientro al 50%, ulteriormente modificato dalla seconda ondata dell’autunno. – spiega Corrado Caruso- Con il futuro, e sperato, rientro nel 2021 alla ‘nuova normalità’, l’azienda potrà gestire con appropriati strumenti tecnologici ed organizzativi spazi già pronti ad accogliere lo staff in un ‘hubquarter’ in uno spazio cioè che favorisca le interrelazioni tra le persone che verranno in sede e chi proseguirà il lavoro da remoto”.
Le decisioni strategiche di Cargeas che hanno portato al nuovo space planning e alle modifiche dell’interior design sono state prese sulla base di una ‘workpattern survey’, ovvero un’indagine svolta da D2U e durata continuativamente due settimane che ha fornito dati oggettivi e misurabili in merito all’occupazione delle diverse tipologie di spazio previste nella sede.
I dati raccolti hanno messo in luce:
-la necessità di razionalizzare l’utilizzo dello spazio tenendo conto della minore densità abitativa,
– la necessità di aumentare e diversificare le meeting area differenziando spazi di riunione formali ed informali,
– la necessità di intervenire per migliorare l’acustica nell’open space.
Come illustrano chiaramente le piante del primo e del secondo progetto, nuovo layout parte dalla riduzione delle dimensioni degli uffici individuali dei manager.
L’uso di ampie scrivanie quadrate con la doppia funzione di desk e meeting table ha reso possibile ridurre la profondità dei singoli uffici e recuperare spazio da destinare a aree di supporto condivise: phone-booth, huddles, postazioni face-to-face e informal meeting per 2-3-4 persone distribuiti lungo i percorsi animano il paesaggio interno.
Per ottenere una minore densità abitativa negli open space, al piano seminterrato è stata creata una ‘canteen’ dove i dipendenti possono consumare i pasti, ma anche tenere riunioni in un ambiente rilassante. Le aree break che erano adiacenti alle zone operative sono invece state spostate nelle ampie lobby allo sbarco ascensori.
Questa modifica, insieme all’utilizzo di pannelli fonoassorbenti Snowsound, ha migliorato il comfort acustico e creato una condizione di maggiore privacy e concentrazione nelle aree operative.
L’applicazione dei pannelli fonoassorbenti sulle scrivanie crea inoltre una rassicurante e igienica barriera tra le workstation disposte frontalmente.
“Lo spazio è lo stesso, ma è diventato molto di più, e meglio organizzato.” commenta il Responsabile Servizi Generali e Acquisti Cargeas Davide Aiello che esprime la soddisfazione dell’azienda per i risultati.
Aiello sottolinea anche l’apprezzamento per le soluzioni gradevoli e funzionali, per l’organizzazione ineccepibile che ha permesso a 240 dipendenti di lavorare durante il giorno, mentre i lavori di riqualificazione si svolgevano in orario extra-lavorativo e per lo spirito positivo che questi lavori hanno innescato: “Quando rendiamo più bella e più moderna la nostra casa, troviamo anche nuova energia e nuova voglia di abitarla e viverla al meglio. E questo è il nostro augurio per il rientro in ufficio post-pandemia!”