Nell’attesa che tutti luoghi collettivi e di cultura possano presto essere aperti e frequentati, Metallvm_Design propone il sistema modulare di distanziatori Diago.N, progettato da Total Tool (Giulio Ceppi con Ettore Giordano), dove il tondino metallico diventa protagonista di armoniose “sculture” che segnano lo spazio con leggerezza e identificano percorsi in modo fluido e non invasivo.
La regolazione dei flussi delle persone e il distanziamento continueranno anche per il prossimo futuro ad essere elementi chiave per un graduale ritorno alla vita normale dopo le imposizioni dovute alla pandemia corona virus.
In un precedente articolo su WOW! abbiamo già trattato il tema della “barriera” e della necessità di dividere gli spazi senza generare ansia.
Un intervento dell’antropologo Gabriele Masi aveva anche suggerito che le barriere non dovrebbero essere solo impedimenti fisici al passaggio di qualcosa, ma anche e soprattutto occasioni per la creazione di nuovi percorsi.
Anche di nuovi percorsi creativi, come dimostra Total Tool che riesce ad “ammorbidire” le rigide barre di ferro solitamente utilizzate per l’armatura delle strutture in cemento armato, per farne un sistema di armoniose barriere che, anche grazie alla personalizzazione di finiture, colori e accessori, si adatta facilmente ad ogni tipo si spazio: lobby di hotel, musei e gallerie, chiese e luoghi di culto, cinema e teatri, uffici.
Diago.N è un sistema composto da tre elementi singoli, combinabili modularmente, realizzati in un unico pezzo di tondino di acciaio nervato prodotto da Kindof e rivestiti con finitura ramata antibatterica.
I tre elementi hanno la medesima larghezza (120 cm) e diverse altezze, per favorire la seduta oppure il contenimento di oggetti/materiali informativi.
La finitura del tondino e gli elementi tessili realizzati in nylon per uso velico prodotti, rendono Diago.N facilmente lavabile e resistente anche agli agenti atmosferici.
Gli elementi sono impilabili e occupano pochissimo spazio quando vengono immagazzinati.
Foto di Raimondo Santucci e Federico Brunetti.
Thanks to A arte Invernizzi, Metroquality, Melia il Duca, Milano.