
Sempre più imprenditori sono consapevoli che la longevità e salute delle loro aziende dipende anche da un serio impegno nei confronti della sostenibilità per la salute dell’ambiente.
Questo è uno degli elementi emersi nell’ultimo summit annuale del settore arredo organizzato da UL.
In questa intervista, Elena Veneziani (Environment and Sustainability Division di UL) sintetizza in quali modi la spinta alla sostenibilità sta cambiando l’industria del mobile, i trend emergenti e i modelli di business più sostenibili.
La sostenibilità una volta era considerata un obiettivo ambizioso promosso solo dalle aziende più innovative. Qualcosa è cambiato?
Oggi, l’atteggiamento verso la sostenibilità sta cambiando drasticamente diventando una necessità.
I consumatori, più consapevoli e attenti, richiedono prodotti sostenibili, imponendo alle aziende di ogni settore di doversi adattare per soddisfare le loro richieste. I clienti del settore arredo non sono diversi, e i mobili sostenibili, che si tratti di arredo per la casa, l’ufficio o destinato a luoghi di intrattenimento, sono diventati prodotti molto ricercati.
Viviamo un momento storico in cui le aziende che mettono la sostenibilità al centro della loro strategia sono in una posizione migliore per generare valore ed mettere le basi per la longevità e il successo dell’azienda stessa. Con l’aumentare delle aspettative sulla responsabilità aziendale e con la crescente importanza data al “fattore trasparenza”, la sostenibilità sta diventando un obiettivo primario anche per le supply chain di tutti i settori, compreso il settore dell’arredo.
In un precedente articolo abbiamo parlato del fenomeno “green washing”. Abbiamo gli elementi per valutare se un’azienda opera realmente in modo sostenibile?
Secondo il Sustainability Accounting Standard Board (SASB), l’uso del termine “Sostenibilità” si riferisce alle attività aziendali che mantengono o migliorano la capacità dell’azienda di creare valore a lungo termine” (Fonte: SASB Standard, Building Products & Furnishings, Ottobre 2018).
Di conseguenza, le imprese sostenibili stanno ridefinendo l’ecosistema aziendale, non solo progettando modelli che creano valore per le catene di approvvigionamento, ma creando valore a lungo termine per tutti gli stakeholder, inclusi gli investitori, la società e il pianeta.
In che modo l’industria del mobile sta passando a modelli di business più sostenibili?
Ci sono alcune tendenze a favore della sostenibilità che possono essere identificate in questo settore. Partendo da queste tendenze, si possono identificare quali sono le opportunità per l’industria del mobile e quali strumenti sono disponibili.
Oggi, si possono individuare cinque macro tendenze che sono:
– la riduzione delle emissioni,
– la finanza sostenibile,
– la sostenibilità delle supply chain,
– le soluzioni circolari,
– un consumo più sostenibile.
Possiamo entrare nel dettaglio delle cinque macro tendenze?
Riduzione delle emissioni
La crescente consapevolezza relativamente al cambiamento climatico ha incoraggiato le grandi aziende a impegnarsi a mantenere il riscaldamento a 1,5 ° C, come stabilito dall’Accordo di Parigi nel 2015. Queste aziende, a loro volta, rappresentano un driver per i fornitori affinché si allineino per raggiungere lo stesso obiettivo.
Questa tendenza è identificata in diversi modi: come, emissioni nette zero, ovvero, l’eventuale anidride carbonica rilasciata in atmosfera è bilanciata da una quantità equivalente che viene, invece, eliminata.
Come Carbon Neutral, ovvero, che il carbonio emesso da una certa attività viene effettivamente “annullato”. Ciò si ottiene, ad esempio, utilizzando crediti di carbonio, ovvero, un sistema che consenta alle aziende e alle istituzioni di compensare le emissioni di anidride carbonica, promuovendo progetti zero carbon in tutto il mondo, con l’obiettivo di raggiungere, appunto, la carbon neutrality.
Anche come, Carbon positive / Carbon negative, che implica che un’iniziativa non solo è in grado di neutralizzare le emissioni di carbonio associate, ma includerà anche provvedimenti per garantire che il progetto rimuova ulteriore carbonio dall’atmosfera.
Oggi, la maggior parte delle aziende che fissano obiettivi di neutralità utilizza un approccio ibrido che include sia un grado di decarbonizzazione che altri approcci di mitigazione, come compensazioni, crediti di carbonio. Tuttavia, il ruolo degli offset nella strategia di un’azienda dovrebbe essere considerato, non come una scelta, ma come un obiettivo prioritario che porti alla totale decarbonizzazione delle attività aziendali.
Finanza sostenibile
Il World Economic Forum nel 2018 ha stimato che il mercato della finanza sostenibile vale più di 380 miliardi di dollari all’anno. Investitori esperti spiegano come l’allineamento dei loro portafogli ai Sustainable Development Goal (SDG) delle Nazioni Unite li aiuti a sviluppare strategie e obiettivi di impatto, comunicare con le parti interessate e attirare nuovi capitali. (Fonte: https://www.weforum.org/agenda/2018/10/sustainable-finance-can-decarbonize-our-future-but-it-needs-new-leaders/).
Ancora in minoranza rispetto al mercato globale degli investimenti, tuttavia assistiamo a un veloce incremento del livello di attenzione da parte dei gestori patrimoniali globali a favore di investimenti in prodotti e attività sostenibili che stanno portando le aziende ad aumentare gli investimenti in ambito ambientale, sociale e questioni di governance (ESG).
Addirittura, gli investimenti in ambito ESG sono incrementati notevolmente durante la pandemia da covid-19, perché percepiti come “porti sicuri” o più sicuri.
Le aziende più sostenibili hanno una qualità di gestione superiore e una migliore capacità di misurare e gestire rischi insoliti, come per esempio il cambiamento climatico. (Fonte: Source: Morningstar YTD as of 30/06/20).
Perché le questioni ambientali, sociali e di governance (ESG) sono così importanti per gli investitori?
BlackRock, il più grande asset manager al mondo, in una comunicazione ai suoi clienti, spiega che investire in sostenibilità significa offrire ai clienti il potenziale per risultati migliori.
Nel 2020, BlackRock ha identificato 244 aziende con livelli di emissioni di carbonio ad alta intensità che ancora non hanno implementato un piano che tenga conto seriamente dei rischio climatico nei loro modelli di business o nelle loro comunicazioni. Di queste 244 società, BlackRock ha intrapreso un’azione di voto contro 53. Le restanti 191 società sono sotto stretto monitoraggio, e a rischio di voto contro il management nel 2021 se non dimostrano di effettuare progressi significativi.
E’ la dimostrazione di quanto gli investitori abbiano preso seriamente il problema del cambiamento climatico, e di quanta influenza e impatto abbiano sulle aziende direttamente coinvolte, ma anche su quelle indirettamente coinvolte, la supply chain. Abbiamo capito anche che, la parola chiave è “trasparenza”. (Fonti: https://www.blackrock.com/corporate/investor-relations/blackrock-client-letter https://www.blackrock.com/corporate/literature/publication/our-commitment-to-sustainability-exec-summary-en.pdf ISS Proxy Exchange and BlackRock Investment Stewardship, as of July 8, 2020).
Supply chain sostenibile.
Come abbiamo detto, con l’aumentare delle aspettative sulla responsabilità aziendale e con la crescente importanza data al fattore “trasparenza”, la sostenibilità sta diventando un obiettivo primario che si allarga e coinvolge fortemente anche la supply chain in tutti i settori, compreso il settore dell’ arredo.
Un dato importante è che, secondo CDP, le aziende stanno deselezionando i fornitori in base alle loro prestazioni ambientali e stanno anche muovendo i primi passi sui rischi di deforestazione e sicurezza idrica.
Inoltre, il numero di aziende che divulgano informazioni ai propri clienti sulle materie prime a rischio forestale è tre volte superiore rispetto all’anno precedente. Possiamo anche identificare un aumento della trasparenza e del reporting grazie al miglioramento continuo della digitalizzazione dei dati (Fonte: https://www.cdp.net/en/research/global-reports/global-supply-chain-report-2019).
Soluzioni circolari per un’economia circolare.
Vediamo un numero crescente di aziende, anche nel settore arredo, che collaborano per l’adozione di strategie circolari, che possono riguardare diversi aspetti, per esempio:
– La riprogettazione del prodotto per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità stabiliti, compreso l’uso di materiali alternativi, e l’attenzione al packaging;
– Nuovi modelli circolari come ad esempio Product-as-a-Service;
– Schemi per agevolare e incentivare il reso del prodotto;
– Recupero dei rifiuti.
Tuttavia, molte di queste iniziative sono in fase pilota o in fase di sviluppo. L’aspettativa per il futuro è a favore di modelli di business circolari meglio pianificati, e consolidati.
Consumo sostenibile.
C’è una crescente consapevolezza e preoccupazione dei clienti in relazione alle questioni ambientali e di salute.
I rischi per la salute relativi ad agenti inquinanti nocivi, come i composti organici volatili (COV), potenzialmente emessi dai mobili, sono sempre più all’attenzione degli occupanti di case, uffici, e spingono sempre più la domanda a favore di interni eco-compatibili.
Inoltre, la crescente domanda di edifici eco-compatibili sta generando domanda di mobili eco-friendly.
Oggi, siamo bombardati da dichiarazioni ambientali e di sostenibilità su base volontaria, mere autodichiarazioni, che alimentano un percepito fuorviante e non necessariamente veritiero. Come abbiamo detto si tratta del noto fenomeno detto green washing.
Che cosa possiamo aspettarci per il futuro?
Quello che possiamo aspettarci in futuro è una crescente domanda di consumatori millennials e generazione Z, che scelgono brand i cui valori sono in linea con i propri e che l’acquisto di mobili sostenibili probabilmente guiderà il mercato in futuro.
Possiamo anche aspettarci un marketing green più controllato e regolamentato che richieda informazioni semplici, chiare e di facile utilizzo sui prodotti.
Non ultimo, possiamo augurarci l’aumento di prodotti in grado di dimostrare in modo trasparente e facilmente verificabile, la loro sostenibilità, grazie anche alla convalida o alla certificazione su base scientifica, da parte di terze parti indipendenti che hanno conoscenza, expertise e gli strumenti necessari.
Ringraziamo UL per la collaborazione.
Sede ARPAE, Agenzia Regionale per l’Ambiente e l’Energia, (Ferrara) by MCA (Mario Cucinella Architects)