
Terrazzi, pareti vegetali, rampicanti, alberi e lucernari. La luce e il verde caratterizzano lo spigoloso e polimorfo edificio – l’ottavo -che completa La Forgiatura, l’intervento di rigenerazione urbana di un’ex area industriale diventato esemplare nel panorama urbano milanese.
Anche il building scelto da Sandvik come suo headquarters, come tutti gli altri del complesso, è stato progettato dallo Studio Tortato che in questo caso ha seguito anche il fit out con la sua nuova divisione LAB Product Design dedicata ai progetti di interiors.
L’ HQ Sandvik (3900 mq) si inserisce in modo armonioso nel contesto de La Forgiatura riprendendone i colori e le finiture, sfruttando gli orientamenti del lotto in modo del tutto imprevedibile.
Pilotis che lasciano il piano terra parzialmente libero e forme spigolose, esaltate anche dalle fasce marcapiano e dai frangisole, amplificano gli affacci e gli scorci prospettici.
Anche in questo caso, si evidenzia quella che può essere definita la cifra stilistica dell’arch Giuseppe Tortato che dichiara “Progettiamo edifici che inseguono il sole”.
Infatti il lotto di terreno, molto rigido dal punto di vista dell’esposizione solare, prevalentemente nord-est, e la necessità di costruire in aderenza al complesso della Forgiatura presupponevano la progettazione di un edificio mono affaccio verso est fortemente vincolato nell’organizzazione interna.
L’edificio si sviluppa intorno uno spazio verde dominato da alberi e rampicanti sul lato strada ed in parte occupato della reception e alcuni spazi fondamentali per Sandvik.
Tra questi, aule una sala polivalente e il Productivity Center, una sorta di showroom che ospita enormi macchinari prodotti dall’azienda, che vengono periodicamente messi in funzione a scopo dimostrativo.
L’utilizzo particolare di questo ambiente ha richiesto uno specifico intervento per mitigare l’impatto acustico e le vibrazioni dei macchinari negli uffici soprastanti.
Proprio l’utilizzo della luce solare e l’orientamento dell’edificio hanno dato vita a questo edificio composto da dieci lati, che in pianta sembra una saetta. “un fulmine così come viene rappresentato nella segnaletica dell’alta tensione”, commenta Giuseppe Tortato.
Una pianta estremamente articolata che varia ad ogni piano, con lo scopo di moltiplicare gli affacci e gli scorci prospettici verso l’esterno creando patii spigolosi e rigogliosi.
Un elemento fondamentale, quello del comfort acustico, tenuto in forte considerazione dallo Studio Tortato che alla base di questo progetto ha messo i principi di sostenibilità e di wellbeing con l’obiettivo di offrire un’esperienza appagante a chi lavora in questi workplace.
Fondamentale per il benessere è anche il progetto illuminotecnico a completamento dell’abbondante luce naturale che illumina gli ambienti: con riferimento ai principi dello Human Centric Lighting sono state selezionale le modalità e gli strumenti per consentire l’illuminazione più corretta a ogni ora del giorno: è infatti dimostrato che la variazione della temperatura della luce nel corso della giornata ha benefici effetti sulla salute e influenza lo stato psico-fisico, la produttività e l’umore.
Il piano primo, quello con la superficie più ampia, accoglie gli uffici di Coromant caratterizzati da un minimale black & white e da un grande lucernario rotondo che porta luce naturale all’intero piano e diventa fulcro visivo per i piani soprastanti e per l’ampio terrazzo con verde pensile del piano primo, sulla quale si aprono gli uffici di Dormer Pramet.
Anche in questo caso, come da linee guida aziendali, bianco, nero, e grigio chiaro sono i colori dominanti, vivacizzati dall’arancione, nelle grafiche decorative alle pareti delle aree relax e nei phone booth.
Sulla terrazza affacciano anche i piani superiori che ospitano gli uffici della casa madre Sandvik.
L’ultimo piano denominato “Astronave” è il più luminoso e vetrato e regala una vista suggestiva sull’intero campus.
Pur differenziando ogni piano nelle ambientazioni, nei colori e nel layout, la caratteristica che accomuna tutti i piani è la presenza di spazi informali all’aperto, terrazzi e verde che che si rivelano outdoor office, una valida alternativa agli spazi chiusi in questa difficile fase di rientro in ufficio dominato dal rischio corona virus.
Foto di Carola Merello