
Con il suo intervento intitolato “Verba Volant, Verbatim manent” Andrea Montuschi, presidente di Great Place to Work Italia, ha offerto ai partecipanti alla Jelly Session il quadro che emerge dai commenti scritti- i verbatim, appunto- con i quali i giovani italiani ed europei hanno risposto alle domande elaborate da GPTW per un’indagine svolta a livello globale.
Utilizzando un sistema di intelligenza artificiale per la gestione delle risposte, sono stati raccolti 500.000 commenti in 20 lingue diverse. Ecco i dati più significativi e il punto di vista delle giovani generazioni.
Nel corso di una precedente intervista, Andrea Montuschi aveva già evidenziato l’importanza delle giovani generazioni come promotori del cambiamento della cultura manageriale.
Poiché i giovani sono cresciuti utilizzando social media e tecnologie che li hanno abituati al feedback immediato, nasce la necessità di feedback costante anche in azienda attraverso sondaggi frequenti.
Quelli che presentiamo sono i risultati di uno dei sondaggi svolti da GPTW.
Due sono le domande sulla cultura organizzativa che Great Place To Work ha rivolto agli intervistati:
Domanda 1
C’è qualcosa di unico o speciale in questa azienda che ne fa un eccellente ambiente di lavoro?
Domanda 2
Se potesse cambiare una cosa di questa azienda per renderla un ambiente di lavoro migliore, cosa cambierebbe?
Il grafico dà un quadro generale, indipendentemente dall’età, degli elementi più apprezzati (Q1) e dei fattori che si vorrebbero cambiare (Q2):
Va sottolineata la particolare importanza che viene data allo Smart Working (11% Orario-Flessibilità) e al Workplace (10% Spazi di Lavoro) sia in senso positivo, cioè di elemento più apprezzato, sia in senso negativo ovvero di aspetto che dovrebbe essere cambiato per migliorare l’azienda.
“In questa azienda si fa smart working?” Racconta Montuschi che questa è la domanda più frequente che rivolgono alle aziende i giovani che si presentano ai colloqui di lavoro; e capita spesso che di fronte a una risposta negativa il giovane se ne vada e rinunci a proseguire il colloquio.
I valori più apprezzati dai giovani nel giudizio dell’azienda dove lavorano sono la Flessibilità di orario e di spazi seguito work-life balance, ovvero la possibilità di far convivere in equilibrio il lavoro e la propria vita privata, che non è solo famiglia, ma anche amici, relazioni sociali, interessi e attività di svago, sport e culturali.
L’indagine dimostra che non ci sono sostanziali differenze tra Italia e il resto del mondo, ad eccezione del lavoro di squadra che spicca nel nostro Paese (11%), culturalmente propenso a vederlo come un valore e fattore di forza, ma risulta indifferente all’estero.
Da un’analisi più approfondita delle risposte aperte emerge però che la definizione “Millennials” non è corretta e crea confusione: è evidente che non si possono confrontare giovani al primo impiego – i cosiddetti Z Generation- con chi ha quasi 40 anni, sta formando la sua famiglia e ha ambizioni altissime.
Per questo motivo le risposte degli intervistati sono state poi rielaborate mettendo a confronto le diverse generazioni e soprattutto fornendo i valori – in positivo o negativo rispetto alla media generale- separando le due fasce di età che solitamente vengono accorpate nel modaiolo termine di Millennial
Come si può notare le due fasce di età (fino a 25 anni e tra 26/34 anni) danno giudizi molto diversi.
Dopo 26 anni sono più positivi verso smart working; sotto i 25 è invece la vita privata (non solo famiglia) che registra +4%.
Dopo i 26 anni si lamentano dei soldi, problema meno sentito fino a 25 anni quando probabilmente sono al loro primo impiego e vivono ancora in casa.
Dopo i 26 anni la mancanza di opportunità di carriera è un fattore di forte insoddisfazione rispetto a tutte le altre generazioni.
Mentre l’apprezzamento del sistema valoriale interno all’azienda necessità di maturità quindi non è basilare per i giovani che sono concentrati su altri fattori.
Per esempio conta molto l’atmosfera e non è da trascurare lo spazio di lavoro che l’11% dei giovani tra 26 e 34 anni vorrebbero modificare.
Al tema del Best Workplace for Millennials Great Place to Work ha anche dedicato un riconoscimento specifico che nel 2018 è stato assegnato a Zeta Service a livello italiano e anche europeo.
I giovani hanno apprezzato il clima felice e positivo che Zeta Service crea attraverso iniziative finalizzare ad accrescere il benessere dei dipendenti e soprattutto mettendo al primo posto nella lista delle priorità la felicità del suo staff.
Dunque, nel corso della Jelly Session, il tema della Felicità in azienda è stato affrontato da Daniela di Ciaccio.