
Trasparenza, interazione, relazione con la città e benessere sociale e dei lavoratori: la vittoria di Piuarch del concorso internazionale per il nuovo edificio e campus di Fondazione Human Technopole a Rho (Milano) nell’area ex-EXPO, ci riporta ad un’epoca pre-Covid ancora possibile, in un progetto dove l’ottimizzazione e la flessibilità degli spazi possono ancora garantire un rapido adattamento a qualunque condizione. Un percorso verticale dal parterre attrezzato e dalla piazza coperta fino al giardino pensile, cuore di un ecosistema architettonico altamente sostenibile.
Luogo simbolo della rinascita di Milano, l’area ex-Expo è pronta a cominciare i lavori del nuovo Milan Innovation District – MIND, con al centro lo Human Technopole Heaquarters, un centro di ricerca multidisciplinare d’eccellenza, sede innovativa e sostenibile dedicata al benessere dell’uomo.
Piuarch, lo studio fondato nel 1996 da Francesco Fresa, Germán Fuenmayor, Gino Garbellini e Monica Tricario, e già firmatario del progetto del Padiglione Caritas e Padiglione Enel nella stessa area per l’Esposizione Universale del 2015, ha vinto il concorso internazionale per il nuovo edificio e campus di Fondazione Human Technopole.
Il progetto, basato su due delle parole chiave dell’architettura di spazi di lavoro degli ultimi anni, trasparenza e interazione, si caratterizza per un percorso verticale ideale e percepibile che va dal da parterre alla piazza coperta, e al giardino pensile: una rivisitazione della tradizionale piazza italiana, basata sui valori umanistici e di sostenibilità ambientale.
Il parterre attrezzato e verde, al piano terra, ha una funzione di cerniera: pensato per ricucire le relazioni tra lo Human Technopole Headquarters e gli altri edifici del Campus Human Technopole, lo spazio permette di moltiplicare le pratiche e gli usi possibili per scongiurare l’effetto-deserto, dovuto alla lontananza degli edifici dalla città.
Una lontananza fisica, che però diventa stretto rapporto culturale e visuale: alla sommità della piazza coperta sui cui affacciano uffici e laboratori in una concezione di campus verticale introverso volto ad una innovazione dinamica e trasparente, si trova il giardino pensile.
Elemento di arrivo e simbolo di tutti i 35.000 mq del progetto, il giardino si configura come un luogo panoramico, aperto sulla città, dove pannelli fotovoltaici e superfici verdi, che permettono anche la gestione corretta delle acque piovane, sono la realizzazione tecnica di un forte progetto di sostenibilità ambientale.
Alla sostenibilità contribuiscono anche i frangisole verticali, che non solo calibrano l’apporto della luce solare nei diversi periodi dell’anno, ma rappresentano anche la traduzione architettonica di un immaginario artistico, e più precisamente delle sperimentazioni dell’arte cinetica: un elemento centrale di tutti i progetti Piuarch.
Infine, se trasparenza e innovazione sono le parole chiave del progetto, ad esse si affianca inevitabilmente il concetto di flessibilità: non solo ricercata in soluzioni come partizioni mobili, ma anche, come all’interno del Palazzo Italia, utilizzando variazioni di pendenza e materiali che suggeriscono, senza imporre, la presenza di aree utilizzabili per attività diverse.
Ed è proprio il carattere di suggerimento e il concetto dinamico di percorso che permettono al progetto di proporsi come soluzione vincente anche all’interno dello scenario dopo l’emergenza corona virus che stiamo vivendo e che, probabilmente, ci troveremo a vivere.
Testo di Gabriele Masi.