
Sala gremita in occasione del seminario “Certificare la salute e il benessere nel workplace: nuove frontiere della sostenibilità” organizzato da WOW! con Coima e Assufficio e moderato da Renata Sias.
Emblematica la sede dell’incontro: il nuovo headquarter di Coima, un green building per eccellenza, progettato da Mario Cucinella e certificato LEED Platinum e “cradle-to-cradle”, il cui terrazzo all’ultimo piano ha ospitato il party conclusivo.
L’obiettivo dell’incontro era affrontare il tema delle certificazioni a 360 gradi (LEED, WELL, Cradle-to-Cradle), illustrando le visioni più evolute della sostenibilità, ascoltando anche il punto di vista dei developer del settore immobiliare e dei progettisti di interni e presentando nuovi strumenti come SPOT che possono aiutare i progettisti nel reperimento di prodotti green o come i CAM che impongono criteri di sostenibilità per tutte le gare di appalto della Pubblica Amministrazione.
L’economia circolare nel workplace: progettare “cradle-to cradle”.
Alida Catella, CEO di COIMA Image.
Ognuno ha responsabilità nei confronti dell’ambiente e deve partecipare al cambiamento; progettare in modo sostenibile significa avere la consapevolezza che il peggiore inquinamento è quello degli interni e mettere al centro le persone che abitano l’ufficio. Dove “abitare” ha l’accezione di stare nel tempo e nello spazio, occuparsi dell’altro: occuparsi in modo etico responsabile e sostenibile.
L’interior design della sede di Coima parte da questi presupposti con l’obiettivo di restituire ai luoghi quell’umanità che la tecnologia ha tolto. Un approccio che Coima ha definito eco-inclusive.
Prima bisogna fare un passo indietro e prendere esempio da ciò che fa la natura: il mondo vegetale e gli animali spesso dimostrano di essere più intelligenti di noi.
Quindi per progettare gli interni è necessario andare andare verso una nuova direzione, nella scelta di un prodotto, non si può dimenticare che quel prodotto vive in un ambiente dove viviamo anche noi, vive in un ambiente dove noi tutti vogliamo stare bene.
Per questo motivo gli interni di Coima sono stati certificati Cradle to Cradle: una certificazione creata nel 1995 da William Mac Donough e Michael Braungart (un architetto americano e un chimico tedesco) che parte dalla considerazione che l’economia lineare non è più applicabile (materia prima – lavorazione – rifiuto) e va sostituita con l’economia circolare ( rifiuto – lavorazione -e ritorno alla natura).
Non si tratta di una “rivoluzione” ma una “ri-evoluzione” industriale che analizza e giudica i prodotti in base a 5 categorie:
il prodotto deve essere salubre, riutilizzabile (non prende in considerazione il rifiuto), impone l’uso di energie pulite e con basso impatto idrico e considera anche la responsabilità sociale.
E’ una certificazione di tipo collaborativo, perchè Mac Donough e Braungart offrono anche assistenza alle aziende per aiutarle a progettare e produrre secondo i principi C2C.
Per esempio i vetri utilizzati per la sede Coima sono il frutto di una modificazione del sistema produttivo (talvolta si tratta di piccole modifiche che non impattano sui costi e il ritorno economico è notevole).
Altri prodotti C2C utilizzati nella sede Coima sono: oltre ai vetri esterni, le sedie (Herman Miller), moquette, piastrelle dei bagni, tende interne; questi prodotti diventano “cibo” per un altro prodotto per un totale di 15% dei prodotti utilizzati. Una percentuale solo apparentemente bassa. Per ora si tratta di un approccio pionieristico, ma la cosa importante è che il mercato si sensibilizzi. In questo approccio c’è anche una visione economica: se un edificio fosse 100% C2C significherebbe non avere scarti, ma solo materiale utilizzabile per costruire altri edifici di conseguenza il valore dell’immobile sarebbe superiore!
Il business resta un fattore importante, ma la triade tradizionale – Costi, Bellezza, Funzione- è sostituita da una nuova triade nell’approccio “eco-inclusive”: Ecologia, Equità, Economia.
I vantaggi economici e l’incremento dei profitti derivano soprattutto fare stare bene le persone che sono al centro del progetto.
Vedi PDF Presentazione di Alida Catella.
Vedi anche l’articolo dedicato alla nuova sede Coima.
Sostenibilità dell’office building a 360°: perché è una leva per sviluppatori e investitori?
Stefano Corbella, Sustainability Officer di COIMA.
Nella presentazione di Corbella, una prefazione importante riguarda l’approccio alla sostenibilità della piattaforma Coima – SRG (Investment & Asset mngt) e Coima RE (Development & Property mngt)- che, occupandosi di tutta la filiera, ha la possibilità di intervenire in ogni fase per influenzare la valorizzazione dell’immobile o la diminuzione del rischio per l’investitore.
Per questo ha strutturato un approccio di Sostenibilità Integrata occupandosi del Prodotto e del Processo, in accordo con il proprio programma di CSR focalizzato non solo su criteri Environmental, ma anche Social e Governance.
Da questa introduzione si arriva a spiegare perchè le certificazioni sono diventate una leva fondamentale per sviluppatori e investitori.
Lo sviluppo sostenibile è una priorità a livello globale e, come si è già detto, l’economia lineare non funziona più.
Il settore Real Estate, pur non essendo l’unico “colpevole” ha grosse responsabilità; gli edifici rappresentano il primo consumatore di materie prime; 1/3 dei rifiuti solidi in Europa viene dalle costruzioni (il 50% in Usa) e 1/3 emissioni di gas serra è prodotto da edifici.
Le conseguenze sono il climate change e i rischi ambientali che hanno impatto economico e sociale su larga scala.
Questo per un investitore rappresenta un rischio, soprattutto per gli investitori che operano a livello globale ci sono aree geografiche nel mondo che sono diventate ad alto rischio.
L’evoluzione della sostenibilità nasce da questi presupposti e include certificazioni di prodotto degli edifici tipo LEED o WELL, ma anche valutazioni di sostenibilità a più ampio respiro.
Per esempio GRESB (Global Real Estate Sustainability Benchmark) è una classificazione di sostenibilità del veicolo con cui l’investitore investe nel settore RE che certifica le performance Environmental, Social e Governance,
Questo approccio rappresenta un’evoluzione della sostenibilità perchè non si focalizza solo sull’edificio -quindi la produzione del bene- ma anche del modo in cui questo investimento viene gestito.
Gli investitori necessitano di strumenti per supportare e minimizzare il rischio di investimento attraverso veicoli che siano sostenibili dal punto di vista Environmental, Social e Governance.
La sede di Coima è coerente con questa visione: è certificata LEED platinum sia per l’ involucro che per l’interior design, oltre che Cradle to Cradle.
L’attenzione del progetto si è soffermata in particolare su alcuni aspetti di LEED che impattano sul benessere delle persone, per esempio: l’80% della superficie gode di luce naturale, il 99% ha una vista sull’esterno (uno spettacolare affaccio sui 90.000 mq della Biblioteca degli Alberi (realizzata da HW Style), il 94% rifiuti è riciclato, registra una riduzione del 30% dei consumi rispetto alle best practices.
Che incidenza in termini economici può avere implementare questo processo?
La risposta di Corbella è confortante: negli anni il costo per ottenere performance alte di sostenibilità è sceso perchè la filiera è più formata ha acquisito questa cultura. L’extra costo è praticamente ininfluente e compensato dalla valorizzazione dell’immobile e soprattutto dall’attrattività. Porta Nuova è stato il primo progetto corposo LEED e ha creato un livello di standard sono il quale i competitori non possono scendere. Oggi anche i tenant sono molto più sensibili e il trend è in aumento.
Vedi presentazione PDF di Stefano Corbella.
Certificazione WELL: un sistema di rating basato sul benessere.
Elisa Sirombo, Sustainability specialist, Research Assistant Politecnico di Torino.
WELL è un sistema di rating innovativo che rappresenta la seconda ondata della sostenibilità.
Dagli anni 90 a oggi ci si è prestata attenzione all’impatto degli edifici sull’ambiente trascurando gli aspetti sociali ed economici, ma recentemente (in Italia è stat presentata a ottobre 2017) WELL è stato sviluppato da DELOS LCC ed è gestito da IWBI (International Well Building Institute). WELL considera l’ambiente costruito come un “mezzo” per garantire condizioni di salute e benessere per gli occupanti.
Si basa su ricerche scientifiche interdisciplinari e parte da assunto che viviamo la maggior parte della nostra vita in ambienti confinati, quindi dobbiamo concentrare la nostra attenzione sull’effetto che l’ambiente costruito ha sulle persone.
Poiché molti studi dimostrano che le condizioni di confort ambientale influiscono sul benessere e la produttività dei lavoratori, l’investimento sul capitale umano è aumentato (In USA il 50% delle aziende investe sul benessere) e da questa nuova sensibilità è nato WELL.
Il benessere dei lavoratori ha vantaggi su più fronti, sia fisici (riduce problematiche di salute) che mentali (il benessere stimola la produttività).
Mentre LEED valuta in modo più esclusivo l’edificio, l’aspetto interessante di WELL è che innova la valutazione di sostenibilità degli edifici focalizzandosi sugli aspetti di progetto, costruzione e gestione dell’edificio. Per esempio includendo anche visioni di policy aziendali e organizzative per arrivare a edificio sostenibile dal punto di vista dei lavoratori.
Allarga la visione dai requisiti fisici ( confort termico, visivo, acustico, qualità dell’aria) agli aspetti legati al benessere intellettuale emotivo, sociale.
Introduce metriche quantificative e qualitative per misurare a 360° la qualità con metriche condivise; abbraccia l’intero processo edilizio, la fase costruzione, le strategie progettuali, i programmi di coinvolgimento degli abitanti anche con sondaggi fatti sugli occupanti.
WELL non è in competizione con LEED, ma assolutamente complementare.
Per ogni requisito WELL, il protocollo dimostra il legame tra caratteristiche dell’ambiente costruito e sistemi del corpo umano: un metodo immediato molto efficace nel veicolare l’effetto di una caratteristica dell’ambiente sulla salute della persona e su quale sistema del corpo umano influisce.
WELL si struttura in 7 are tematiche:
Aria ( ventilazione VOC, ecc), Acqua (qualità e trattamento), Luce (che non alteri il ciclo circadiano), Comfort (ergonomia, acustica, accessibilità). Per la prima volta vengono introdotte nella certificazione di edifici anche Mente (ambiente che sviluppi salute emotiva e cognitiva, spazi flessibili con presenza di verde, aree relax), Fitness (movimento e postazioni sit-stand) e Alimentazione (stimolare abitudini alimentari sane).
Come per LEED bisogna dimostrare il mantenimento nel tempo delle prestazioni ; l’iter di certificazione prevede tre livelli: Silver (rispetto dei requisiti di base) Gold (rispetto dei requisiti di base+ 40% requisiti opzionali ), Platinum (rispetto dei requisiti di base+ 80% requisiti opzionali ).
Vedi presentazione PDF di Elisa Sirombo.
Vedi anche l’articolo dedicato alla presentazione di WELL in Italia.
SPOT: Credibilità e integrazione delle informazioni sulla sostenibilità dei prodotti.
Elena Veneziani, UL Environment Business Development Manager.
SPOT, acronimo di Single Point Of Trust è un data base in continua evoluzione, sviluppato dalla Società di Certificazione di Prodotto Statunitense UL, lanciato poco più di un anno fa in USA e più recentemente in Europa.
Ha soprattutto l’obiettivo di facilitare progettisti, specifier e centrali di acquisto pubbliche e private nella ricerca di soluzioni sostenibili (prodotti finiti e materie prime), inoltre vuole rispondere alle necessità dei produttori che certificano i prodotti e fornire informazioni alle aziende che vogliono mettere in produzione prodotti eco sostenibili.
Sul mercato ci sono oltre 400 diverse certificazioni di sostenibilità e SPOT è uno strumento che permette di valutare la credibilità delle certificazioni in pochi minuti e di combinare le esigenze dei diversi interlocutori e le regole vigenti in diversi Paesi.
E’ semplice da utilizzare: chi ha bisogno di informazioni per certificare il proprio progetto al committente e agli enti di certificazione del building può cercare tra oltre 50 mila categorie di prodotto svolgendo la ricerca in base a diversi criteri di building o di certificazioni che si vogliono raggiungere a livello internazionale.
E’ uno strumento dinamico al quale si accede tramite login gratuito strutturato per essere credibile, completo e collaborativo, in linea con i 120 anni di storia di UL.
Vedi presentazione PDF di Elena Veneziani.
Vedi anche l’articolo dedicato a SPOT.
Office furniture e sostenibilità ambientale: cosa cambia con i CAM?
Gianfranco Marinelli, presidente Assufficio e Marco Fossi, responsabile Commissione Tecnica Assufficio.
Assufficio è da sempre sensibile al tema della sostenibilità e da anni ha creato al suo interno una commissione tecnica. Non va trascurato che il settore ufficio è stato il primo a usare pannelli truciolati a bassa emissione di formaldeide, e vernici ad acqua anzichè con solventi .
Questi adeguamenti comportano talvolta notevoli investimenti che difficilmente potranno essere assorbiti nei costi.
La cultura sostenibile si sta diffondendo e una grossa spinta è venuta dal Ministero dell’Ambiente con la recente entrata in vigore dei CAM che chiede ai produttori di arredo per ufficio un ulteriore impegno per affrontare una realtà molto complessa.
L’approvazione dei Criteri Ambientali Minimi, obbligatori per tutti gli acquisti della Pubblica Amministrazione, pur apprezzata per il suo impatto positivo sul benessere dei lavoratori e come strumento di riqualificazione dell’arredo ufficio ha creato problemi alle aziende produttrici.
La PA è un “cliente” da 30/40 milioni euro/anno e rappresenta circa il 50% del fatturato totale del settore.
Fino a pochi anni fa gli acquisti della Pubblica Amministrazione badavano solo al costo più basso, ma oggi gli standard di qualità e prezzo si sono alzati.
I CAM sono in vigore da aprile 2017 e la rapidità con la quale sono diventati obbligatori ha fatto sì che la gara 7 del Consip andasse deserta.
Lo “shock positivo” che ha suscitato è stato lo stimolo per intavolare un proficuo dialogo con Consip finalizzato a rivedere quelli che si sono dimostrati vincoli insormontabili e fare in modo che CAM introdotti in tutte le gare siano compatibili con la realtà e con altre leggi vigenti.
Per esempio non si può chiedere una percentuale di plastica riciclata per una sedia se non può garantire la resistenza per reggere il peso della persona…
Altro tema critico è quello del ritiro dell’usato e del suo riciclo, un’attività che richiede strutture adatte e che i produttori di arredo non possono svolgere. Per risolvere questo problema Assufficio sta siglando un accordo con Rilegno, società che si occupa del riciclo di tutti i materiali, non solo del legno, augurandoci che la gestione del prodotto alla fine vita non diventi un costo solo per i produttori.
Vedi presentazione PDF di Gianfranco Marinelli.
Vedi anche l’articolo dedicato ai CAM (Criteri Ambientali Minimi).
Testo a cura di Renata Sias